Hai presente due matti, si quelli che assomigliano un po’ a noi, a te e a me.. quelli che forse potrebbero inquietare il mondo… ecco quelli che poi capita si incontrano, superano brillantemente le prove del nove, e magari, tanto sono bravi, estraggono anche le radici quadrate.. quei due matti.. si incontrano in mezzo alla gente e sanno che solo loro sanno.. che solo loro sono.. e in quella pista incuranti del luogo, dell’ora, della gente… lì tuffarsi in un abbraccio che porta via dalla realtà, porta in un altra dimensione.. un posto dove tutto può succedere, dove poi tutto resta lì e mentre intorno potrebbe esserci il terremoto, una manifestazione sindacale, un esercito che avanza… ecco nell’altra dimensione niente solo loro, i matti , noi, io e te, le tue braccia grandi, dove mi perdo , dove anche se non voglio, mi abbandono appena sento che si chiudono intorno a me… lì sarei rimasta per tutta la vita, o forse anche solo per una notte intera, e in quella dimensione parallela, le parole forse alleggerite dal cocktail di turno, volano dove non pensavi ,dove non ti aspettavi, dove volevi.. che non finissero… ma non so perché questo è quello che accade ora con te, che ora continua a accadere, quello che vorrei potesse esplodere, quello che vorrei potesse essere.. perché sento che tu sei diverso, sento che tu sei pelle, quella che sembra fatta in laboratorio per stare bene con la mia, la cosa più naturale di questo mondo, non lo so, me lo chiedo e sono coincidenze, e sono sensazioni, ma io vivo l’attimo improvvisando e vorrei che l’attimo seguisse l’attimo e magari diventasse un minuto, non chiedo mica di più… la semplicità e serenità di dedicarsi un po’ di tempo che poi insieme vola.. ma che vola se pieno di parole, di sorrisi o di sesso… vola sempre… non posso scordare ciò che sopito dentro mi rimane lì così quando ti vedo.. non posso far finta di niente se mi tremano le gambe, se chiunque perde l’alone di interesse se solo penso a te… se mi diverte guardarti e riderci su come due bimbetti complici che si capiscono al volo e sono pronti a impancare le più grandi marachelle e si guardano capiscono e ridono… insomma non so che sia.. la nostra non normale normalità ma so che mi piacerebbe un sacco viverla un po’ di più….. e resti sempre lì …. lì dove finisce il corpo e inizia l’anima, un po’ sopra al cuore !!!!
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un po’ sopra al cuore….
e mi sento così stupida a volte quando mi fermo a pensare.. e ogni volta cerco di non lo fare, ma poi mi guardo allo specchio e vedo i segni del tuo abbraccio intorno al mio corpo, i tuoi occhi in fondo al mio sguardo, lì dove finisce il corpo e inizia l’anima, un po’ sopra al cuore e mi chiedo perché ci sei rimasto, lì, ti sei seduto su una panchina, anzi hai piantato una tenda…… da un po’ troppo tempo…. un opera incompiuta, un sorriso mancato, un bacio che non era un addio ma un arrivederci… e poi il niente, persi nel mondo nelle proprie vite, ognuno nel suo mondo distante solo una mezz’ora l’uno dall’altro.. ma lontani milioni di pensieri e parole.. e poi ogni tanto appari.. e non so per cosa.. tre parole.. ma ci sei.. anzi ci siamo.. nella mente… e mille domande come una 15enne un po’ sognatrice, mi chiedo un milione di cose e poi mi rispondo che invece è solo un caso, non volevi dire niente più di quello che hai detto, forse.. o forse… e poi torno con i piedi per terra e sogno solo pochi istanti al giorno, e vivo tutte le ore, e poi mi chiedo quanto dovrò ancora girare in cerca dei tuoi occhi, del tuo sguardo della tua bocca, e non so perché, non so se.. e non capisco, non ci posso nemmeno pensare a quanto sono idiota.. ma sono così: fuori moda, forse, poco interessante, quasi imbarazzante per quanto posso essere infantile, e ripasso lentamente i si detti probabilmente troppo presto e i perché mai domandati, e le domande lasciate infondo alla gola, codarde da non uscire, non per paura delle risposte ma per non essere invadente, maledetto vizio che non riesco a perdere.. Scolorirai anche tu, vero? dimmi che è così.. il tempo lascerà il vuoto intorno a quella tua immagine, a quel sorriso così speciale, mai troppo e mai di convenienza, al tuo ridere che se chiudo gli occhi riesco ancora a sentire, alle parole giuste al momento giusto, al calore del tuo corpo sconosciuto e familiare, al desiderio che con te se ne è andato e stenta a tornare, e la sensazione dei tuoi capelli tra le dita, al tuo sfottermi e fermare ogni piccolo e timido tentativo di dirti spudoratamente ciò che è….. dimmi che tutto questo sparirà presto, non posso restare ferma qui, devo andare .. devo farlo.. e accantonare la mia voglia di cercarti per venirti a scoprire, per entrare in te e per convincermi che infondo non c’è niente di interessante da conoscere in te, ti prego dimmi che è così, che mi sono sbagliata, che eri un bluff, che non c’è niente di bello, che .. dimmi ciò che vuoi.. se riesci a convincermi sei un grande incantatore di serpenti, sei un po’ mago… proverò a camminare senza voltarmi per vedere se me ne posso andare, anche se stenteranno a crederla gli occhi del cielo questa cosa qui, loro sanno dove guardare…!
meteore e brividi
per un bel po’ di tempo ho creduto che qualcosa si fosse rotto dentro di me, ho creduto di non essere più capace di provare emozioni; solo qualche mese fa pensavo fosse impossibile sentire i brividi lungo la schiena, quasi mi ero rassegnata a questo, credendo fosse la condizione esistenziale che mi spettava, per decisione di chi non si sa; Nella mia testa pensavo che nessuno avrebbe mai potuto farmi sentire quella sensazione bellissima che ti fa mancare il respiro, le forze, che ti stampa il sorriso ebete sul viso e annienta la capacità di intendere e di volere per qualche minuto …. forse rassegnata avevo anche sperato di vivere nel grigio… ma non ne vale la pena… perché se non cerchi e non chiedi poi capita che ti imbatti nell’inaspettato…. Io so di non essere capace di amare, probabilmente, come ho sempre sostenuto e tutt’ora sostengo, perché è come dire il pezzo mancante del puzzle non c’è e pertanto non ci riesco.. annego nella mia aridità e nel mio individualismo, mi faccio annientare dall’egoismo e mi faccio succhiare l’animo da chi non sa dare niente.. però.. sono io, ho bisogno di essere viva, un ora, un giorno, un mese… ma viva… e se non so amare, pace, vivrò solo di innamoramenti, infatuazioni e emozioni….. e così quando credo di essere arrivata al punto di potermi sedere indisturbata sul greto del fiume a osservare l’acqua che scorre , berne ogni tanto un sorso, solo per il piacere di sentirla fresca scendere in gola… ecco che arriva la piena e bammm mi travolge… mille volte mi sono forse negata questo, mille volte non ero pronta mille volte sono fuggita.. ora non voglio farlo, ho bisogno di vivere ….. e mi faccio bagnare trasportare, dimenticando che non va bene, non si può, non si deve, fa male .. perché bisogna che sia per due.. e dove sta scritto… il male non si sente, è molto più grande il momento di sorridere e sentire il sangue che scorre, il corpo che si plasma ,che si rende affascinante senza che tu ci metta niente, i pensieri positivi e l’energia… e se poi non suona il telefono , bah si fa finta di niente, perché quel che c’è si prende e quel che non c’è si lascia andare via…. perché vivere è più importante….
piacevolmente DONNA
attendevo da tempo i brividi e speravo esistessero ancora, mi sentivo un bel fiore appassito per la mancanza d’acqua, avevo perso la voglia di credere che esistesse qualcosa di diverso…. poi ho dato retta a quell’istinto, rimandato indietro da tempo, ho fatto si che .. ci fosse… ho fatto si che fosse… quando ho sfiorato la tua pelle, .. un piccolo brivido, era vero non era immaginazione.. avevo voglia di sfiorarla ancora di toccarla e poi percorrerla…. avevo voglia di andare oltre.. oltre al tuo sorriso, e al tuo sguardo.. e trovarti così, lontano dal caos di sempre, lontano dal sorriso mescolato alla gente, alla musica , al rumore di bicchieri e parole… mi ha fatto bene, mi ha fatto sentire.. mi ha portato piano rilassatamente verso te, uno sconosciuto che non è mai stato tale, a volte ci ho pensato, ma poi mai fino infondo .. e invece.. è stato così piacevole.. sorreggermi al tuo barccio e camminare con te, tra l’imbarazzo lieve dell’incontro e la voglia di scoprire; come fosse Natale, e fossi un regalo da scartare, qualcosa di nuovo e eccitante da esplorare.. ed è così che è stato in quell’accompagnarmi al tuo braccio, per rendere più sicuri i mie passi tacco 13.. e un po’ di più, mi sono persa nel desiderio di sfiorare le tue labbra, senza nessuna voglia di nascondersi dientro ad inutili reticenze, mentre seduta davanti a te potevo indugiare sui tuoi particolari, sul tuo sorriso accattivante, sul tuo sguardo cercando di scoprire cos’era che mi costringeva ogni volta a guardarmi intorno, con il desiderio di incrociarti, di scambiare due parole, mai troppo vuote, mai troppo scontate.. e adesso ero autorizzata a guardarti da vicino, finalmente, sentendo la tua voce, e capendo le cose che dicevi, senza alcuna interferenza.. sorpresa di trovarmi a “casa”, sorpresa di guardarti e continuare a non capire cosa mi attirava in te, ma sentirmi comunque sempre più attratta da quel sorriso che si stagliava sulla tua faccia, ero serena e stavo così bene con me stessa (finalmente) che… piano si faceva spazio in me il desiderio di.. avvicinarmi, e così tra un bicchiere di vino e le tue parole…ho iniziato a cercare di scoprire il tuo odore, finchè non ti sei avvicinato e ho capito che potevo smettere di cercare, la tua pelle si confaceva con la mia, anzi da sotto i vestiti il corpo rivendicava la sua libertà di toccarti, e mentre salivo le scale saliva con me, con noi, il desiderio di ascoltare quel grido e mescolare un po’ di noi.. e così che è stato ridendo rilassatamene prendersi e perdersi in un unico momento di passione, e liberare anche l’ultimo respiro perché diventasse un sospiro.. .. liberare il piacere, ricordarsi come si fa a lasciarsi andare totalmente, mentre la mia mente lo voleva il mio corpo doveva recuperare certi movimenti e un po’ di spontaneità, ma in te ho trovato mani forti e labbra morbide e carnose, ho trovato la tentazione,e la gioia di cedervi… mi sono scoperta ad avere ancora la voglia di giocare con quel piacere che libera la testa e i sensi, e mentre gli spasmi squassavano il mio ventre guardavo i tuoi occhi intenti a carpire il piacere che mi stavi regalando, e in me saliva la voglia di ricambiare , brivido dopo brivido.. finalmente nelle mani di un uomo, finalmente mi sentivo donna… autorizzata a essere donna, anzi liberata e fatta sentire “donna”… e poi .. ma si.. e poi chi ha pensato più.. … ho sciolto le catene e mentre tutto si consumava.. beh mi sentivo bene… e bene sentivo te… nel buio che mi portava a casa, non riuscivo a pensare ma solo a sorridere, era un bel po’ che non mi capitava che ci fosse l’attenzione su me e sul mio piacere, sul mio corpo, che non fossi considerata un oggetto del solo egoistico piacere, costretta in un certo senso a condurre i giochi a essere uomo, dalla cena, al resto.. dal sorriso al piacere.. e invece per una sera DONNA.. e come sempre ho sostenuto, fosse anche solo finita così.. sarebbe una conquista.. perché non conta quanto, ma conta come.. conta l’ora, lo star bene, perché è questo che mi piace che desidero… e cerco di dribblare la sofferenza, finendo poi per caderci distrattamente, ma poi se riprendo il controllo di me, piuttosto mi fermo un pochino prima di .. ma mi godo l’attimo del bello che c’è.. e fosse anche solo un ora, una sera… tu mi hai fatto bene.. bene sei..e quel sorriso rimane tra quelli da mettere nel libro delle cose belle…quelli a cui magari si chiede la replica, ma a cui non si deve chiedere mai troppo, un sorriso di quelli che si cerca per star bene e a quelli a cui si offre, si regala liberamente la parte migliore !!!
te…
stamani mi sono svegliata con un pensiero di te nella testa, sul corpo e forse anche altrove… tu disteso nudo sul tuo letto sfatto dalla foga del nostro appartenersi , privo di forze, beato nel tuo sorriso, nato dal nostro mangiarci di corpi appena consumato, con le ultime energie rimaste dopo una giornata di lavoro estenuante e una serata in compagnia di amici, tu bello come non mai , un immagine meravigliosa che ho impresso nella mente, perché è così che mi piace pensarti fuori dai pensieri, io che mi rivesto svogliatamente, tu che mi guardi , la voglia di te non si sazia, scoppia ancora dentro me, ma è ora , ti bacio ancora una volta prima di andare via, prima di lasciare lì ogni desiderio, mi sei rimasto dentro, però, mi sei entrato nelle viscere .. non so perché è successo non lo avevo proprio messo in conto , ma è così che è accaduto, e te ne sei accorto.. non so vivere diversamente mi viene così… e lì quella notte ti ho salutato ma ti ho tatuato in me per sempre, sei scritto sulla pelle dell’anima, e non vai via.. lo sai e per questo vorresti usare la candeggina per cancellarti, ma non serve non funziona, accade e non c’è un motivo…