attendevo da tempo i brividi e speravo esistessero ancora, mi sentivo un bel fiore appassito per la mancanza d’acqua, avevo perso la voglia di credere che esistesse qualcosa di diverso…. poi ho dato retta a quell’istinto, rimandato indietro da tempo, ho fatto si che .. ci fosse… ho fatto si che fosse… quando ho sfiorato la tua pelle, .. un piccolo brivido, era vero non era immaginazione.. avevo voglia di sfiorarla ancora di toccarla e poi percorrerla…. avevo voglia di andare oltre.. oltre al tuo sorriso, e al tuo sguardo.. e trovarti così, lontano dal caos di sempre, lontano dal sorriso mescolato alla gente, alla musica , al rumore di bicchieri e parole… mi ha fatto bene, mi ha fatto sentire.. mi ha portato piano rilassatamente verso te, uno sconosciuto che non è mai stato tale, a volte ci ho pensato, ma poi mai fino infondo .. e invece.. è stato così piacevole.. sorreggermi al tuo barccio e camminare con te, tra l’imbarazzo lieve dell’incontro e la voglia di scoprire; come fosse Natale, e fossi un regalo da scartare, qualcosa di nuovo e eccitante da esplorare.. ed è così che è stato in quell’accompagnarmi al tuo braccio, per rendere più sicuri i mie passi tacco 13.. e un po’ di più, mi sono persa nel desiderio di sfiorare le tue labbra, senza nessuna voglia di nascondersi dientro ad inutili reticenze, mentre seduta davanti a te potevo indugiare sui tuoi particolari, sul tuo sorriso accattivante, sul tuo sguardo cercando di scoprire cos’era che mi costringeva ogni volta a guardarmi intorno, con il desiderio di incrociarti, di scambiare due parole, mai troppo vuote, mai troppo scontate.. e adesso ero autorizzata a guardarti da vicino, finalmente, sentendo la tua voce, e capendo le cose che dicevi, senza alcuna interferenza.. sorpresa di trovarmi a “casa”, sorpresa di guardarti e continuare a non capire cosa mi attirava in te, ma sentirmi comunque sempre più attratta da quel sorriso che si stagliava sulla tua faccia, ero serena e stavo così bene con me stessa (finalmente) che… piano si faceva spazio in me il desiderio di.. avvicinarmi, e così tra un bicchiere di vino e le tue parole…ho iniziato a cercare di scoprire il tuo odore, finchè non ti sei avvicinato e ho capito che potevo smettere di cercare, la tua pelle si confaceva con la mia, anzi da sotto i vestiti il corpo rivendicava la sua libertà di toccarti, e mentre salivo le scale saliva con me, con noi, il desiderio di ascoltare quel grido e mescolare un po’ di noi.. e così che è stato ridendo rilassatamene prendersi e perdersi in un unico momento di passione, e liberare anche l’ultimo respiro perché diventasse un sospiro.. .. liberare il piacere, ricordarsi come si fa a lasciarsi andare totalmente, mentre la mia mente lo voleva il mio corpo doveva recuperare certi movimenti e un po’ di spontaneità, ma in te ho trovato mani forti e labbra morbide e carnose, ho trovato la tentazione,e la gioia di cedervi… mi sono scoperta ad avere ancora la voglia di giocare con quel piacere che libera la testa e i sensi, e mentre gli spasmi squassavano il mio ventre guardavo i tuoi occhi intenti a carpire il piacere che mi stavi regalando, e in me saliva la voglia di ricambiare , brivido dopo brivido.. finalmente nelle mani di un uomo, finalmente mi sentivo donna… autorizzata a essere donna, anzi liberata e fatta sentire “donna”… e poi .. ma si.. e poi chi ha pensato più.. … ho sciolto le catene e mentre tutto si consumava.. beh mi sentivo bene… e bene sentivo te… nel buio che mi portava a casa, non riuscivo a pensare ma solo a sorridere, era un bel po’ che non mi capitava che ci fosse l’attenzione su me e sul mio piacere, sul mio corpo, che non fossi considerata un oggetto del solo egoistico piacere, costretta in un certo senso a condurre i giochi a essere uomo, dalla cena, al resto.. dal sorriso al piacere.. e invece per una sera DONNA.. e come sempre ho sostenuto, fosse anche solo finita così.. sarebbe una conquista.. perché non conta quanto, ma conta come.. conta l’ora, lo star bene, perché è questo che mi piace che desidero… e cerco di dribblare la sofferenza, finendo poi per caderci distrattamente, ma poi se riprendo il controllo di me, piuttosto mi fermo un pochino prima di .. ma mi godo l’attimo del bello che c’è.. e fosse anche solo un ora, una sera… tu mi hai fatto bene.. bene sei..e quel sorriso rimane tra quelli da mettere nel libro delle cose belle…quelli a cui magari si chiede la replica, ma a cui non si deve chiedere mai troppo, un sorriso di quelli che si cerca per star bene e a quelli a cui si offre, si regala liberamente la parte migliore !!!