e quando mi guardo allo specchio adesso vedo il mio volto che a stento sorride, le guance che sono tirate giù dalla forza di gravità e dal mio animo grave e sento quella lama sottile che passa attraverso ogni viscera.. piano e lacera ogni filo di esistenza, ricordandomi la ricerca infinita della mia stabilità quella che a volte si perde per niente, e come un secchiata d’acqua, l’assenza dei tuoi abbracci e dei tuoi baci che pur senza futuro davano un ottimo sapore al presente , mi ha riportato ai miei malinconici pensieri usurati, a dare un altro stop alle cose a decidere di avviarmi per un altra strada, almeno per un po’.. a lasciare il sentiero e perdermi nel bosco per cercare di ritrovarmi, nelle mie parole strane e nelle mie canzoni assurde, nei libri sotto il braccio e nei sogni… voglio perdermi e perdere la ragione per sentire se ancora c’è il sangue nelle vene, scelgo di cambiare , almeno ci provo.. non ho passati da cercare e rimpiangere ….. almeno quelli lontani sono così amari che certo non li rivorrei, altri magari li riprenderei per le piccole brevi e intense emozioni, di un messaggio sul cell. e di un sorriso stampato sulla mia faccia mentre guido sulla strada di casa infilandomi dentro il rosa del tramonto… ma in quel passato non c’è niente di quello che desidero, i sentimenti quelli belli sono tutti lì ben piegati e riposti nei cassetti, alcuni invece sono stati dissolti nell’acido del tempo e del dolore.. e come chi aspetta il treno che non passerà mai perché hanno deviato la linea ferroviaria, resto immobile ad aspettare che la vita cominci , mentre vivo e non me ne accorgo; e devo disperdere questa rabbia che ho contro il mondo e contro tutti, contro me e la mia maledetta testa, i miei errori, irrimediabili ma fatti.. andati… mi perdo nelle note di una canzone, di una voce amica delicata disperata, e con la sua disperazione cantare perché nel niente se ne vadano questi fantasmi dell’anima divisa tagliata sfilacciata…. ed ogni volta è così, ed ogni volta è il tonfo sordo di chi tenta di volare, solo che ogni volta è un buco più grande e profondo… e resto qui gli occhi rivolti al cielo lamine d’acciaio che cadono graffiando le guance …
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ecco quale era la mia paura…
e lo sapevo che mi avresti ferito, sapevo che avevi un coltello in mano… e me lo hai conficcato nel fianco mentre sul tuo volto si squarciavano risate, da me colavano fiumi di sangue verde dalla rabbia… umiliata, offesa, per il tuo essere stupidamente distratto, distratto nelle amicizie , distratto nei comportamenti, distratto nelle azioni, distratto dalla tua vita e distratto da me… e le strette al cuore e allo stomaco che con tanta naturalezza mi davi, erano solo il preludio per questo dolore, che mi ha invaso ….e non è il credere o non credere a te, è il prendere coscienza di averti dato troppi alibi, di non averti messo limiti , di aver sperato in qualcosa che non è arrivato che non è stato.. che… e la delusione mi brucia ancora e le parole, le parole non mi bastano perchè io voglio i fatti, perchè sono abituata che le MIE parole sono piene di fatti, ma nelle tue non li trovo… ti ho sbattuto la porta in faccia, si… ma le porte sono fatte per bussarci fino allo sfinimento, per essere buttate giù anche a calci, se si ha qualcosa da dire e da fare…. mi sono seduta sulla sedia di cucina ed ho aspettato, per un bel po’.. e poi.. la mia attesa è stata così ripagata, l’attesa per il tempo che non è arrivato, l’attesa di te.. e allora adesso quel tempo lo devi battere se vuoi trovarmi ancora lì.. che ci sia … mi conosci .. o forse no… la mia sensibilità mi porta ad estremizzare tutto, mi rende vulnerabile…ma poi mi trasforma in un mostro che si libera di tutto in un attimo… che si sente offeso e che raccoglie tutta la forza che ha pur di combattere un dolore… e scatena uragani… pur di perdere il vizio di prestarsi all’abitudine di soffrire.. e se tu soffri mi spiace, ma mi spiace anche di più che soffra io, e il male che sento non mi piace, assolutamente e il bene che provo non può bastare a sopportare questo… solo l’elevare l’amore al di sopra di tutto mi può far capire che .. e mi può far vedere che… e se sto così è solo per amore….. ma l’amore pensato, immaginato e sognato, non basta più, a questo punto della vita serve l’amore vissuto, e non faccio sconti, non ne faccio più… l’uomo accanto deve essere un valore aggiunto non una sofferenza latente fatta di incomprensioni, e se per vizio tendo a dare sempre tutto e anche di più senza nessuna fatica.. poi quando vengo ferita.. sanguino e … mi chiudo e resto lì nel mio rifugio e non dò niente per niente.. e non dò…. non ho mai avuto paura di perderti, era di questo, di questo dolore che avevo paura…… e mi chiedo sempre perchè non possa essere capita e capire, mi fa abbastanza incazzare tutto questo… io voglio star bene… solo stare bene…e mi viene spontaneo operarmi per far star bene tutti gli altri, ma mi costa e mi è costato far questo per far star bene me.. o almeno per allontanarmi il più possibile dal dolore e girarmi dall’altra parte per non poterlo nemmeno vedere…
“Io non pretendo di avere verità assolute
ti invito solo al tuo destino
che può cambiare
può certamente migliorare
dipende dall’impulso che vuoi dare
Ma grido, ancora grido
pensando a quando mi dicesti io senza te impazzisco
lo riconosco anche io ero presa, ma mi sono sentita offesa da te
e così io me ne andai “
( cuore pallido- Amalia Grè)
Il circo è chiuso!
stasera il circo è chiuso , si cari signori, non andrà in scena il solito spettacolo, stasera no… il vostro acrobata, equilibrista, truccato da clown su trampoli alti tre metri e con vestiti sgargianti, stasera non c’è… si è seduto sulla panchina a contemplare il cielo, è sceso dai trampoli, si è spogliato piegando con cura i suoi abiti, si è tolto il cerone e i lustrini dal viso, e si è seduto in silenzio, abbandonando questo rumore, lasciando le luci spente…
sono qui
… non riesco a fare acrobazie e su quel filo in equilibrio non ci sto , oggi no.. sono qui, disarmata , non sono nessuno, passerò inosservata, la gente non si accorgerà di me che guardo la luna, che conto i fili d’erba che ascolto i rumori della notte, tutto sarà silenzio intorno, ……. e tu arriverai dal niente a cancellare la mia mente, ti imploro, non chiedere e non parlare, cerca solo di farmi volare , in quel cielo, lontano.. fin sopra al mare, e prendi il mio corpo, con decisione, e riempilo di baci e stelle, con la tua bocca percorri lineamenti e curve, dalle labbra scendi a conoscere i miei seni e piano scopri e ricopri di baci i miei fianchi, tra le tue mani l’aria fresca che mi inebria la mente, la tua pelle si incolla su me come il blu della notte, perdiamoci insieme in questo non tempo, alle spalle il tumulto della gente, le luci e la musica festosa .. e noi , qui ,che ci apparteniamo per un attimo e lo fermiamo nell’immenso del cielo , ti accolgo dentro di me, tu che con aria sognante mi hai ipnotizzato, ti lascio entrare senza ritegno nel profondo del mio essere, nella donna che è nata in me, in quello che si nasconde per non farsi male, in quello che si custodisce per paura , e mi lascio andare abbandonata al tuo piacere, a soddisfare le tue voglie, perchè questo volo finisca solo tra le stelle, finchè ci sarà la notte a nascondere gli occhi che bruciano e che a volte fanno male, finchè l’alba ci possa vedere ancora sorridere, e il cielo ci possa abbracciare felice di un nuovo giorno da ricominciare, dopo aver abbandonato pensieri e brutti sogni altrove, dove sia bello il viaggio, sereno il planare, dolce atterrare su quel prato verde, non troppo lontano dal mare!
Perchè si è padri e si è madri … sempre!
Il tuo volto scavato dal dolore, ma adesso rassegnato alla serenità dell’impossibilità di cambiare le cose, con il solo desiderio di viverle perchè passino, sfumino e alla fine rimangano lì nel tuo cuore; gli scatti immortalano l’unico modo che conosci per far scorrere il dolore, per gridare la tua rabbia con le tue belle parole, e magari mentre davanti a tanta gente, le canti, ancora rivedi ricordi e pensieri di quando le hai scritte, di quando le hai sognate immaginate e magari cucite addosso a lei , piccolo angelo , adesso vola , vola su nel cielo, vi gaurda e vi ama, nei vostri occhi è difficile non incrociare quel terribile e innaturale dolore, sopravvivere alla sua perdita credo che sia veramente difficile , nessuna parola , nessuna e fino ad oggi nemmeno mi sono sentita di sfiorarle, ma una foto trovata su fb mi ha fatto pensare dinuovo a quello che è accaduto, a come siamo vulnerabili a quanto è ingiusto , le mie parole sono di mamma, di donna , non certo di ammiratrice, ricordo di essere rimasta attonita e incredula davanti al tuo messaggio quella sera, di aver provato sbigottimento rabbia, di essermi unita al vostro dolore immondo , difficile anche da immaginare, non riuscivo a chiudere il computer , non riuscivo a dormire, non ti ho ascoltato per giorni quasi a non volerti far fare cose che in quel momento erano inconcepibili; per rispetto per solidarietà genitoriale, perchè i figli sono qualcosa di unico che non si può spiegare, come l’amore che ci lega a loro; non so cosa attraversi al tua mente , la tua vita ,la tua anima e anche quelle della tua compagna , so che guardare passare le tue foto mi stringe il cuore, e pensare alle parole dolci e paterne dette su lei più o meno un anno fa mentre conversavi con noi sciamannati in un teatro di periferia fa ancor più male….mi unisco e faccio scorrere questo dolore cantando a squarciagola quasi a volermi sentire spossata stanca per espiare la colpa di non poter far niente e accettare la rassegnazione l’evidenza dei fatti conservando l’amore infondo all’anima e al cuore..
Non mi riconosco
mi guardo allo specchio e non mi riconosco, la persona che vedo ha qualcosa che stona, pensavo ai capelli troppo biondi e troppo lunghi, pensavo ai vestiti troppo gli stessi e ancora affumicati, pensavo agli occhi, troppo spenti e ancora annebbiati… ma non è questo è la mia anima, anima assente che cade da me a pezzi in queste giornate di primavera, la mia decisione non esiste più, mi vergogno ed arrossisco ai complimenti, ci rimango male, non ho più nessuna considerazione di me e del fatto di essere… le mie gambe tremano, la mia voce anche, la mia personalità trafitta e colpita a morte sta in piedi con i fili, temo il confronto e l’affronto, mi sento e mi ritengo incapace di vivere e sorridere..non è da me.. non mi riconosco, ma io chi sono.. dove sono… il fuoco si è portato via tutto tutto quello che ero, non so se purifica ma so che annienta, non espongo le mie idee anche se sono diverse e se sono convinta che siano buone, lascio che tutti pensano e dicono quello che vogliono, le rughe seguono il mio viso, mi rassegno al passare delle ore, mi arrendo al volere del mondo non recrimino e nemmeno mi arrabbio non riesco a ribellarmi.. è come se qualuno si fosse divertito ad infilarmi una mano in gola a e estrarre da dentro tutto ciò che ero, scrivevo di amori e passioni di rinunce e conquiste, scrivevo per liberarmi, adesso scrivo per pensare… e cercare di uscirne..forse quando le cose ricominceranno..o forse no.. vorrei provare un dolore fisico per tentare di reagire..ma so che alla fine sopporterei in silenzio anche quello, so che soccomberei alle bastonate, so che vado avanti infilando un giorno dietro l’altro, ho bisogno d’aiuto, ma strana la vita…. non credo di potermelo permettere.. penso.. stamani dopo tanti giorni penso e rifletto e non mi piaccio e non sono io… e non mi riconosco
verrà il tempo….???
e mi fermo a pensare se mai potrà accadere che torni il sole, se mai accadrà di svegliarsi la mattina con il sorriso stampato in faccia e la voglia di ridere, cantare e essere felice, se verrà mai il mio tempo, quel tempo che da troppo passo aspettando che arrivi il momento migliore, e invece ce n’ è sempre uno peggiore pronto ad arrivare, ogni volta, ed io sempre qui con meno forza ormai rassegnata a vivere ciò che la vita propone senza replicare e non inseguire più i sogni , nessun sogno, questa malinconia affiora poi così improvvisa, le ferite si riaprono e gemono sangue, e si arrossano e fanno male tanto, e mi chiedo se il tempo della gioia arriverà… la serenità è passata l’ho appena assaporata , ma vorrei un giorno sentirmi felice e non solo serena, felice e piena di vita, ma sembra che ciò non sia possibile come se la mia storia fosse scritta così , con quel grigio che si sfuma ogni tanto per poi tornare intenso, la felicità più grande è quella che mi regala mio figlio, ma non posso dipendere da lui, non si può e allora rimescolo pensieri, e cerco di guardare il bicchiere mezzo pieno, e di farmi una ragione su chi sta peggio di me, ma ogni tanto mi viene la voglio, il bisogno la necessità di gridare e piangere e chiedermi perchè il mondo è sempre pronto a crollarmi addosso, sempre e mai ad aprirmi cieli azzurri… ma non ho risposte e allora chiudo gli occhi che facciano male… li stringo forte che finiscano le lacrime, guardo oltre e vado avanti, ingoio ciò che piove dal cielo, e mi rassegno infondo altro non posso fare…. sono anche odiosa e lagnosa e non mi sopporto nemmeno io figurati un po’ come fanno gli altri a sopportare me…
.. e forse sarà la primavera…
Beh è venerdì sera, resto ancora un attimo solo, incollata alla scrivania a rimettere insieme i frantumi dei mie pensieri, gli occhi bruciano, sarà la stanchezza forse, sarà la fatica di parlare senza voce, sarà…la primavera ….
e si già è arrivata anche quest’anno la stagione che amo, che mi fa venire l’abbiocco, ma mi fa solitamente tornare il sorriso, le giornate più lunghe , il sole più caldo, i fiori e il risveglio della natura e anche dei sensi, lo sbocciare di allegria e colori, melodie soavi nei cinguettii di uccellini appena usciti dal nido.. insomma come si può restare grigi in mezzo a tutto questo.. non c’è verso.. e allora io ci provo, perchè sono testarda, perchè non mi arrendo, perchè scaccio la malinconia a pedate, perchè spingo lontano l’inverno… si basta non ne posso più, questo inverno è durato troppo e allora almeno quello delle stagioni della natura si può mandar via è giunta la sua ora, e così si spera si porti via definitivamente anche quello dell’anima, ibernata , ghiacciata e seccata da mille cose brutte, dall’aridià che lascia il fuoco… anima brilla al sole che scioglie il ghiaccio e la neve e ricopriti di colorati e profumati germogli… fallo..ho voglia e bisogno di vivere, e cerco di alzare il velo pesante del fumo sceso sui miei occhi per liberare lo sguardo, mi spoglio di ogni brandello di pensiero per rimanere nuda e pronta a indossare mille e mille colori, riprendi vita, complicata e maledettamente difficile, ricomincia a scorrere nelle mie vene che sentivo asciugate dal dolore e dalla confusione, regalami la forza di sognare , di farlo, ancora di riuscirci…e forse sarà primavera….
un ultimo sorriso
ancora una volta un piccolo pensiero, solo due parole per ricordare come ridevi di gusto, sempre attenta a far del bene, gentile e amorosa con tutti, quante volte mi hai accolto a braccia aperte, e come provavi a far la bisnonna con il mio bambino, e poi venire a casa tua e tu che non ci riconoscevi, ma sorridevi comunque, le mie nonne se ne sono andate ormai da tanto, ma solo vederti mi faceva tanto piacere potevo immaginare come sarebbe stato averne una a questa età… è stato bello conoscerti e fare un po’ di strada con te, è stato molto bello… hai lasciato nel mio cuore un sorriso, con quello ti voglio ricordare, con quello soltanto, con gli occhi luminosi e la voglia di vivere, i capelli appena fatti e sempre in ordine e ben vestita …. la tua voce che mi diceva, vieni su… e affacciata alla finestra quando andavo via… un bacio “nonna”, un ultimo bacio, vola lassù e non soffrire più!!!
tutto tornerà come prima…niente!!
continuano a ripetere che tutto si risolve , che tutto tornerà come prima…ma io so che non è così..è da un po’ che ho smesso di credere alle favole ,e quindi, siamo realisti, e diciamo che possiamo rimediare, possiamo provare a ricostruire, ma niente sarà più come prima, niente e nemmeno la mia anima, logora, bruciata, annerita, affumicata e maleodorante; sono razionale e so fare i conti e so guardare e vedere, e ogni pezzo che cade porta con se un pezzo di me, e della mia vita, ricordi sogni e pensieri, e come è difficile andare avanti passo dopo passo… e smettetela di dirmi che sono forte… magari lo sono ma fa un male cane e che cazzo!!.. e smettetela anche di dirmi che poteva essere peggio… perchè non posso soffrire per qualcosa che non è…ma mi sembra già abbastanza, credo e poteva essere meglio… molto meglio…sono arrabbiata con il mondo , con me, con tutto, ci sono attimi in cui perdo la mia lucidità, o forse la ritrovo, e vedo tutto come è realmente, tutto quello per cui avevo faticato tanto a cui con cura e amore avevo pensato ogni piccolo dettaglio, ogni piccolo pezzettino, tutto tutto contaminato, tutto sarà diverso, niente potrà essere come prima, le cose che se ne sono andate i dettagli i piccoli pezzi i ricordi tenuti e conservati con cura e con amore trascinati via con violenza e senza nessu rispetto dall’inferno di un ora in un venerdì di febbraio…. le ferite si riemarginano si, ma restano le cicatrici, e fanno male… e se ogni tanto non ho voglia di sorridere scusate, e se non vi cerco scusate, ho bisogno io di essere cercata di vedere sorrisi, di trovare la forza altrove e poi capita che i mie tacchi alti indossati con la voglia di camminare decisa e a testa alta la mattina , diventino il rumore di passi stanchi di gambe si trascinano lente la sera, senza una meta e senza un pensiero, andare avanti evitando di pensare, evitando di farsi risucchiare…….niente tornerà come prima… non siamo ipocriti ..lo sappiamo tutti..!!!!
“biondini scipitini”
perdersi nei tuoi occhi a cercare le tue mani, le tue braccia, solo lì sentirsi a casa, anche se poi casa non è, solo lì ho ritrovato quella sensazione di benessere che si prova quando il cuore ti batte fino a scappare dal petto, e tu coli amore , lavarti via di dosso, non è facile, ma lo devo fare, troppe volte mi hai trattato male, troppe, e ancora te l’ho fatto fare.. e poi… poi ancora una volta peggio che fosse stato uno schiaffo uno di quelli sonanti…tu con i tuoi silenzi.. nessun interesse, peccato perchè..peccato per me.. peccato..che… e la vita piano deve ricominciare, alla ricerca di un nuovo equilibrio, quanta fatica ogni volta inventarsi la situazione la voglia e la… vita, trovare spazi nuovi, trovare me… adesso.. adesso non si rincorre niente, sono qui e devo inventarmi ed abituarmi alle gironate di questa nuova storia… avrei voluto inaugurare con te questa nuova vita precaria, anche solo per un ora, prenderti in prestito da quella tua meravigliosa e piena vita e tenerti con me in questa strana vita, solo un pochino… ma tu no.. tu no..non concedi… prendi e vai… e allora basta ….
sembra stupido e idiota ma se voglio pensare a qualcosa di bello, penso a quella sera le 18.45..la mezzaluna, e tu io ..la follia … e poi ancora dopo, ritrovarsi, senza riuscire nemmeno a mangiare, cavolo mi sei entrato dentro ancor prima di vederti, di conoscerti, di incontrarti e dopo… e dopo non volevo sognare avevo paura, ma poi ho provato a farlo.. anche se come un uccellino che non sa volare i miei voli erano sempre brevi e finivano con il cadere a terra ammaccata e leccarmi le ferite, ma non so non riesco non posso spiegare…. si dice che i colpi di fulmine non esistono..ma io non ci credo, credo piuttosto che non sempre siano reciproci..ma io ne ho avuto uno, uno bellissimo che non riesco ancora a cancellare.. non riesco… avrei voglia di volare, anche pochi metri, ma con rispetto per una persona, e l’educazione … avrei voluto dirti.. tante cose… a volte ho sognato di poter dire…amore…ma non era e lo sai bene… che paura deve fare una donna che s’innamora, anche quando non chiede niente, quando vuole solo dare, ma spaventa … ti ho voluto bene, te ne voglio ancora, non posso dimenticare, ancora non è tempo… anche se provo a vivere.. provo…