ci sono parole che restano nella mente ” e ora? sparisci anche te ?” e ci sono gesti che si fissano nel vuoto .. un bacio regalato e ricambiato mentre ti avvii verso il sonno ed io verso casa, e ci sono orde di pensieri che hanno affollato la mia mente , richieste che non hai fatto e che non ho voluto assecondare, parole che non hai detto e che non ti ho fatto dire e così senza quelle parole come se un bel po’ di mesi fossero solo ieri, così ancora una volta, per cosa poi non lo so , ma avevo bisogno di quel tuo essere, della tua pelle e delle tue mani, avevo bisogno e voglia non lo so di vedere cosa c’era in te, non ti ho detto una parola era tardi, era un incastro tra stanchezza e ferie , ma tra le tue braccia volevo stare , tra le tue… una volta ancora forse come a cercare una parola che non c’era, non ho conservato nessun rancore , nessun dolore, ormai sono anestetizzata , non cerco spiegazioni e faccio cadere ciò che non riesce a volare, mi abituo alle assenze dopo le belle presenze, mi abituo a non far caso .. sorvolo su parole e sguardi, purtroppo sono ancora in grado di vedere e leggere tra le righe delle parole non dette, di capire , di interpretare i gesti e dar loro il significato, di cogliere le sfumature, ma tutto ciò lo faccio dietro ad un vetro antiproiettile, non passa nulla, non passa… arriva tutto lì ad un passo dal cuore e si ferma, non si può far avvicinare farebbe male, e si evita che possa far anche del bene.. è l’abitudine a salvare la pelle.. adesso da un po’ è così… e non mi fido se non mi si chiede, e non faccio se non si fa.. nelle tue mani, in quelle mani sarei rimasta, ancora, e avrei voluto vedere quel bene che da lontano si intravede, che dai tuoi sguardi sfugge quando li distogli, avrei voluto vivere e ridere e correre e condividere, mescolare le vite per alleggerire i pesi e godere delle gioie ma non ho avuto la forza di prenderti a muso duro e dirti.. che cazzo fai? che cazzo vuoi dalla mia vita?.. e così.. mi sono allontanata da tutto ciò.. ho fatto in modo che diventasse quello che hai scelto fosse , un incontro scontro a fine serata… niente più… niente.. e quel bene riposto nel cassetto, chiuso bene e se non ti scrivo non è che non ti penso e se non mi senti non è che non ti penso, perché i pensieri non fanno rumore, i pensieri non lasciano traccia; ho lasciato che piano i silenzi fossero la normalità.. e svanissi come sei apparso.. e ti lascio lì nelle foto di watsupp che ogni tanto mi passano sottomano, nei messaggi che ogni tanto mi vengono in mente, nelle note che quando vado a camminare si infilano nelle cuffie e sotto la pelle… ti ho messo via..