nessun confine tra mente e corpo

Ogni tanto mi chiedo quando è successo che ho smesso di  fare l’amore con il tuo corpo ed ho iniziato a farlo con la tua mente, quando il desiderio delle tue mani è mutato nel desiderio dei tuoi pensieri.. quando… ma non c’è un momento, non c’è un istante, perchè poi, pensadoci bene, la linea di confine tra le due cose è così sottile e per  niente definita che non fa alcuna differenza, perchè la tua mente arriva a me come la tua pelle, i pensieri  mi sfiorano come fossero le tue dita.. perchè mi ritrovo a far l’amore con te ogni volta che mi guardo allo specchio ed osservo la curva dei miei fianchi, ogni volta che accarezzo le  mie gambe e studio i miei seni bianchi, ogni volta che salgo sui miei tacchi alti sculettando un po’ e poi  indosso una gonna stretta, ogni volta che  metto la collana di perle.. ogni volta che un brivido mi percorre la schiena nella luce soffusa della sera, ogni volta che i miei occhi brillano e le mie labbra sorridono, ogni volta che il vento mi sfiora e sento il tuo odore… mente o corpo..  non fa differenza perchè l’effetto è sublime  perchè  è calore, comunque, calore e adrenalina…. che tu sia fuori o dentro di me poco importa.. il fuoco brucia, l’inferno mi si addice anche se amo le ali da angelo;  non ci sono distanze, non ci sono, sono solo dettagli, che non  sono rilevanti per nessuno dei due , amo questa sensazione, amo il suo persistere, amo il fatto che sia così, e che nessuno , nemmeno il tempo riesca a scalfirla…  capita una volta nella vita, una sola.. ma è per sempre..  e sempre  resta, la si asseconda nella routine di ogni giorno,  per far fare il suo corso alla vita , la si tiene di fianco , la si tiene dentro dove  abita stanze  private bellissime e piene di emozioni, sfumature e senzazioni  incomprensibili ai più… ma c’è .. quella cosa che non ha una parola per essere spiegata.. qualcuno la chiamerebbe devozione, altri forse ossessione, altri ancora perversione… io la chiamo follia.. la cosa più bella che esista..   e perchè questo è  e non c’è mattino che io non salga ad abitare il cielo sopra di te per  regalarti anche solo un piccolo pensiero, e non c’è notte così buia da nascondere la stella che  mando a illuminare i tuoi sogni.. e d è così credimi.. che sorvolo la vita fiera di me e di quel che è….

la polvere del cielo

E mi piace da morire quando percorro la strada di casa incontro al sole , sotto quel cielo che piano diventa sempre più celeste polvere e si mescola al rosso del tramonto impolverando pure quello, sembra che arrivi la pace, l’ora del relax, l’ora in cui tutto si placa, finisce la corsa, scema l’energia e viene la voglia di rallentare il passo di respirare, di sentire l’aria sul viso, di aprire il finestrino della macchina, di alzare il volume dello stereo, di guardare avanti … è l’ora in cui mi ricordo di te, dei tuoi sorrisi, della fine di tanti momenti, delle parole, e dell’inizio dei pensieri..è l’ora dei sogni a occhi aperti,  è l’ora della pace, che rallenta per un attimo il passo della passione travolgente, l’ora in cui si trova il varco per entrare nelle favole.. è l’ora che amo.. che vorrei durasse in eterno, che vorrei assaporare e vivere sempre un po’ più a lungo, è l’ora che finisce sempre troppo presto, quella in cui mi rifugio quando sono confusa e assorta dal caos.., quella in cui  vorrei scappare… e resto lì a vedere il sole che si impasta con il cielo finchè la polvere non copre piano tutto e diventa notte… e diventa il secondo turno della giornata, è finito così il tempo dei sogni , delle fiabe e dei ricordi… è finito il tempo della pace….ritorna il tumulto dei pensieri, le preoccupazioni, e le elucubrazioni mentali… ritorna il sentirmi lontana da me, ritorna forte e prepotente il bisogno di avvicinarmi a me e riprendermi l’anima,  medito su quello che mi è successo e su cosa mi ha deviato, medito nel frattempo vivo, preparo la cena, sistemo la casa, controllo i compiti di mio figlio, lo abbraccio e lo bacio, gli leggo una storia, faccio la lavatrice, e medito… e mi cerco forse, nel fondo del secchio dei panni, o anche  nella lavatrice, in mezzo alle storie del mio bambino, e nel mio libro che mi deve aiutare a uscire da questo stallo… e mi cerco di notte sotto la polvere del cielo, tra qualche luccichio delle stelle, e mi cerco perché so che ci sono

 

un nodo allo stomaco e il tamburo nel cuore..

e mi si annoda lo stomaco il cuore impazzisce, non riesco a controllarlo , come non controllo la mia emozione.. so che è stupido e assurdo e mi rendo conto che sono qui che sto mendicando amore, o non so cosa.. devo chiudere questo stillicidio fonte di sofferenza e basta, vorrei amore ma non ce n’è per me, scelgo gli amori che mi merito, poichè so di moritarmi niente,  do tutto perchè non ho mai avuto, e spero di ricevere qualcosa in cambio, non chiedo emi va bene lo stesso, ma vorrei un giorno svegliarmi in una favola che è per me, dove qualcuno si occupa di me, dove segue i miei passi , e se sono stanchi mi prende per mano, dove  il cielo è blu e io sono libera di volare e amare, perchè il mio amore compie il suo giro e poi torna… torna… ed invece mi crogiolo in chi mi dice che sta male.. donandogli tutto e sentendosi poi solo presa in giro, quando la parola amore suona come il nomignolo che si affibbia quando si frequenta la scuola, più che un modo per ricordare all’altro quanto è importante… questo dolore devo riuscire a farlo finire, devo spezzare la catena a due mani, devo semplicemente arrendermi all’evidenza di essere capace solo di sbagliare…

te che sei casa…

oggi ti cerco, ti cerco… dove sei finito?.. ti imploro.. cosa che non sono avvezza a fare, ma lo faccio ho bisogno di quello che tu sai darmi, ho bisogno di vivere in te per un po’, ho bisogno di quello che fai della mia anima e del mio copro, ho bisogno di un sogno piccolo , annebbiato, ma un sogno che mi porti altrove, ti prego fallo; e chi se ne importa se quel sogno sa di vecchio e di ammuffito e’ quello di cui ho bosogno,fallo.. ti prego portami via, un minuto, un attimo .. fallo , fammi volare e ridere, fammi sentire una donna, dammi i tuoi occhi e regalami i tuoi sguardi,quelli che scivolano addosso come vestiti che cadono, regalami la tua bocca dolce, e le tue mille parole, regalami le tue mani, calde , dolci, forti, mani di uomo, in cui mi piace rifugiarmi, e rubare un gesto che  in se ha il sapore dell’accoglienza, ha il suono di una corda di chitarra, ha sempre la nota giusta..  dove sei, se ci sei, arriva improvviso come sai, come sempre fai…ti prego oggi fammi un regalo, non è il mio compleanno , non ancora, ma la mia anima è ferita, i miei occhi piangono lacrime infinite, il mio cuore è diventato piccolo come un nocciolo di ciliegia,  e nessuno lo vede, nessuno lo può vedere, ma tu si, lo so che se mi guardi, vedi leggi sai.. e io non posso nasconderti niente.. ci sono momenti che non vorrei vivere, ma mi cadono davanti intralciano i miei passi;  e perdonami se cerco te, ma so che solo tu sei casa.. anche solo il penisero di te è casa; e cerco te, nella tua assenza, nel tuo passo.. e cerco  il tuo guardare oltre.. lo sai bene  che sei.. oltre, l’oltre che si cerca quando il male dentro grida forte,  quando il male dentro ti riempie fino ad uscire straripando da ogni fessura del corpo… si piegano gli angoli delle labbra tirati giù da sacchi di sabbia, non ho la forza di trovare le parole, le speranze, non oso.. e cerco te, tu che sai capirmi, sai darmi la forza di aprirmi, la voglia di ritrovare il cammino, il sorriso….cerco te nei ricordi, nelle sensazioni, lascio che mi cullino pensieri, lascio che mi cullino sottili raggi di sole rosa di tramonti andati..   ho bisogno di un pensiero bello, di un pensiero.. oltre.. te.. che sei casa..

si può inviare un reclamo al nostro Dio???

mi chiedevo se nell’era della tecnologia e della globalizzazione non ci fosse il modo per mandare un reclamo a LUI si, a LUI… io sono una persona credente, ma  a volte la mia fede si scontra con il dolore,  quello inevitabile, quello dei più piccoli, indifesi e innocenti.. e ogni volta non me ne faccio una ragione … io vorrei sapere PERCHE’.. perchè gli vengono imposte malattie cattivissime devastanti.. perchè ???  Vedere occhi pieni di vita imprigionati in corpi doloranti, devastati da un male subdolo incurabile, e  da genitore sentirsi morire ogni volta che anche solo ci pensi.. Perchè????

Scusa Dio, ma non riesco ad accettarlo, non riuscirò a spiegarlo nemmeno al mio bambino quello che succede al suo amichetto, non  ce la faccio.. mi arrabbio piango e chiedo a TE perchè? so che non c’è una risposta, so che non arriverà mai, e so che tu non hai voluto questo…e forse la mia fede serve solo a farmi accettare  queste cose, pensare ad un paradiso, ad un posto migliore dove  vanno gli angeli, a trovare un po’ di consolazione nella preghiera.. certo ci provo, anche se a volte da un po’ di tempo mi sento inadeguata e senza dubbio ho perso l’allenamento… ma  tutto mi riesce difficile .. tutto!!

non ho voce…

A volte viene voglia di gridare , ma poi quando sei lì, apri la bocca, prendi fiato… ti accorgi che non hai voce,.. e così rinunci alle grida e ti chiudi in un silenzio così profondo che nessuno può violare, lasci passare le note di un pianoforte  per poterti immergere ancor di più in quel  niente dove è dolcemente dolente il pensare, che piano scolora, e si annienta tra le ombre e le luci, tra le emozioni e le delusioni, le paure e gli entusiasmi, non ci sono sogni, forse visioni, non ci sono speranze , magari illusioni… e giù.. scivoli giù nell’oblio, ancora più giù, lentamente … fino a perdersi, a perdere il corpo, a rincorrere l’anima, a cercarla, a cercare di capire se ancora ce n’è una, se è ancora libera di sentire, se riesce a vibrare.. e cadono i pezzi di metallo pesante che la soffocano, e si sbriciola il cemento.. e si libera.. piano… e se ne va.. girovagando  dove  a volte non si osa, non si osa più, per pigrizia o forse per il terrore di scoprire che c’è ancora tutto basta  volere… e suona la musica, e riprende il respiro e lento il desiderio di guardare oltre, con un po’ di timore forse, ma oltre credo si debba andare, bisogna solo trovare il coraggio….  anima vivi, anima respira, anima sogna, perché niente è così grande da non poter accadere… e suona e vibra.. anima persa, ritorna; anima bella ridi, di risate suonanti, di occhi brillanti, di note inebrianti… anima dannata, torna a  far bruciare ancora il fuoco dentro, la passione, quella che divampa e incendia la vita, i giorni , le notti, ogni ora, senza tempo ne stagione, quella che passa attraverso il corpo la mente e il cuore, che unisce l’etereo al concreto, che mescola le nuvole con la terra.. che plasma , che confonde che crea e distrugge; anima mia  brilla al sole, o sotto le gocce di uno scrosciante temporale, nelle cose che in me hanno senso anche se di per se un senso non lo avranno mai…

che sia fisica quantistica???

E quando poi solo il fatto di incrociare i tuoi occhi sveglia in me quella sensazione di benessere estremo e definitivo.. quel senso di essere libera , viva e migliore … è meraviglia  e  per questo… che non si può prescindere da cotanta  energia, qualcosa di impalpabile e intoccabile, incomprensibile forse, ma infondo cosa ci sarà da comprendere quando sulla terra si sfiora chi riveste il ruolo di perfezione che si è sempre idealizzato.. niente.. lo si lascia lì, nella bellezza assoluta dell’idea che la perfezione esista…. e ci si costringe alla consapevolezza che di perfetto non c’è niente, solo quell’estrema sintonia, quella sensazione, il respiro dell’anima, che non  ha parole per essere spiegato…  rassegnata a rimanere incantata sempre e comunque , rassegnata a sorprendermi ancora, per la vena di creatività che quell’energia, tanto potente quanto invisibile, mi fa arrivare… non si può far altro che goderne, finchè sarà, finchè mi verrà concesso, e sospirare serenamente…. non ci si puo’ rinunciare mai e poi mai, non avrebbe senso….

L’ideale della perfezione vive stampato in te che di queste stanze sei l’88%, che  di altri luoghi sei molto di più, artefice della mia anima brillante, luce sulla ribalta della mia esibizione al mondo, come fossi tu il creatore…. Io sono solo il prodotto di te e quel dito che un giorno verso me hai puntato.. regalandomi il respiro, la vera essenza, il battito del cuore e il correre del sangue nelle vene… e di quella energia  vivo… non è esagerazione, ma constatazione, di ciò che senza motivo può accadere… Oltre.. tu.. Oltre.. la visione di me che adesso ho e che mi piace molto e mi fa sentire in sintonia fuori e dentro , me, con me e nei confronti del mondo, senza remore e timori, è passata attraverso quel campo di energia che da te scaturiva.. ed eccomi qui..  a dirtelo ancora una volta, perché quando si riceve un bel regalo.. non si riesce a smettere di gioire, ogni volta che lo si guarda, che lo si usa.. ogni volta… rassegnati a  questo, e al fatto che quell’affetto sarà per te sempre … e se a volte mi ripeto…. non fa niente è come il ripetersi del giorno che segue sempre la notte uguale in se, ma diversi nei dettagli e nei contenuti…

ecco quale era la mia paura…

e lo sapevo che mi avresti ferito,  sapevo che avevi un coltello in mano… e me lo hai conficcato nel fianco mentre sul tuo volto si squarciavano risate,  da me colavano fiumi di sangue verde dalla rabbia… umiliata, offesa, per il tuo essere stupidamente distratto, distratto nelle amicizie , distratto nei comportamenti, distratto nelle azioni, distratto dalla tua vita e distratto da me… e le strette al cuore e allo stomaco che con tanta naturalezza mi davi, erano solo il preludio per questo dolore,  che mi ha invaso ….e non è il credere o non credere a te, è il prendere coscienza di averti dato troppi alibi, di non averti messo limiti  , di aver sperato in qualcosa che non è arrivato che non è stato.. che…  e  la delusione mi brucia ancora e le parole, le parole non mi bastano perchè  io voglio i fatti, perchè sono abituata che le MIE parole sono piene di fatti, ma nelle tue non li trovo… ti ho sbattuto la porta in faccia, si… ma le porte sono fatte per bussarci fino allo sfinimento, per essere buttate giù anche a calci, se si ha qualcosa da dire e da fare….  mi sono seduta sulla sedia di cucina ed ho aspettato, per un bel po’.. e poi.. la mia attesa è stata così ripagata, l’attesa per il tempo che non è arrivato,  l’attesa di te.. e allora adesso quel tempo lo devi battere se vuoi trovarmi  ancora lì.. che  ci sia … mi conosci .. o forse no… la mia sensibilità mi porta ad estremizzare tutto, mi rende vulnerabile…ma poi mi trasforma in un mostro che si libera di tutto in un attimo… che si sente offeso e che  raccoglie tutta la forza che ha pur di   combattere un dolore… e scatena uragani… pur di perdere il vizio di prestarsi all’abitudine di soffrire.. e se tu soffri mi spiace, ma  mi spiace anche di più che soffra  io,  e il male   che sento non mi piace,  assolutamente e il bene che provo non può bastare a sopportare questo…  solo l’elevare l’amore al di sopra di tutto  mi può far capire che .. e mi può far vedere che…  e se sto così è  solo per amore…..  ma l’amore pensato, immaginato e sognato,  non basta più, a questo punto della vita serve l’amore vissuto, e non faccio sconti, non ne faccio più… l’uomo accanto deve essere un valore aggiunto non una sofferenza latente fatta di incomprensioni, e se per vizio tendo a dare sempre tutto e anche di più senza nessuna fatica.. poi quando vengo ferita..  sanguino e … mi chiudo e resto lì nel mio rifugio e non dò niente per niente.. e non dò…. non ho mai avuto paura di perderti, era di questo, di questo dolore che avevo paura…… e mi chiedo sempre perchè non possa essere capita e capire, mi fa abbastanza incazzare tutto questo… io voglio star bene… solo stare bene…e mi viene spontaneo operarmi per far star bene tutti gli altri, ma mi costa e mi è costato far questo per far star bene me.. o almeno per allontanarmi il più possibile dal dolore e girarmi dall’altra parte per non poterlo nemmeno vedere… 

“Io non pretendo di avere verità assolute
ti invito solo al tuo destino
che può cambiare
può certamente migliorare
dipende dall’impulso che vuoi dare

Ma grido, ancora grido
pensando a quando mi dicesti io senza te impazzisco
lo riconosco anche io ero presa, ma mi sono sentita offesa da te
e così io me ne andai “

  ( cuore pallido- Amalia Grè)

smarrita in un sogno

Mi sono smarrita in un sogno, mi sono persa e fatico  a trovare la strada,  vorrei ridere… e correre felice  con il sole sul viso e invece cammino da sola a fatica controvento in una giornata grigia, e non c’è notte così bella che faccia scomparire l’angoscia  del risveglio , non è così che deve essere, non è così che può essere… come se mi schiacciasse un sasso la schiena e il fiato faticasse a uscire, con sofferenza cerco di raccogliere le forze per scoppiare, per scrollarmi di dosso questo folle e assurdo peso… non ci sono candele accese,  solo luci artificiali, e nel mezzo di momenti meravigliosi, si stagliano sensazioni devastanti e piene di dolore, stonate… stonate sono le canzoni e le parole , stonato quello che faccio, e incompresa la grandezza della posta che ho messo in gioco, su quel tavolo c’è la cosa più preziosa che ho, c’è  quello che con i denti proteggo  ogni giorno… ma sembra troppo poco, anzi sembra niente…  e non bastano le carezze, sempre meno di quel che serve, e non bastano le parole vaghe per essere abbastanza, e non bastano i pensieri sempre troppo  poco sinceri,…….e fa un male terribile quando mi chiedo se forse questo non è altro che dolore puro che cerco di anestetizzare con l’alcool… mi chiedo perché non possa vivere a pieno qualcosa che mi fa solo bene , perché sono incapace io o perché sbaglio sempre???… e sono solo un errore…. Qualcuno un giorno mi ha detto di non pensarlo nemmeno… almeno ci ha provato.. Lui,  anche se io non gli ho creduto, e non credo mai a nessuno….  lo so.. e  chissà… ….         come sono incapace di vivere….!!!!  

capire la malattia per trovare la cura… noi

In questi giorni ho pensato, facendo i conti con me stessa e cercando di far scivolare via l’ansia e la stanchezza, e magari la confusione che dentro di me spadroneggia da un po’… mi sento confusa.. mi sono messa alla ricerca dell’origine della mia “malattia” per poter poi trovarne una “cura”.. mi sono scoperta bisognosa d’amore,  mendicante di attenzioni, sempre affannata e preoccupata di fare il bene per tutti, di dare solo cose belle, regalare  sorrisi ,  e poi stare lì a raccogliere le briciole di tutto questo amore spremuto.. e  mi ritrovo però senza forza alcuna, e non c’è gesto e non c’è parola che vengano spontanee nei miei confronti, o  non le sento, e Dio solo sa quanto ne ho bisogno.. quanto.. io sono la roccia, che si frantuma al primo soffio di vento, sono ghiaia…

 io voglio che si abbatta su me la tempesta dell’amore folle, che mi travolga e lo faccia facendo un fracasso terribile… io  voglio e pretendo questo… sono stufa di capire, giustificare,  cercare, arrovellarmi il fegato per scovare dentro alla distrazione un sentimento, e mi scopro grigia , e non mi piace per niente , e nel contempo mi scopro gelosa, e non è da me, e mi scopro triste, e non lo voglio essere, io ho già dato., io voglio ridere e vivere, non stare a vedere la vita da fuori, e  così mi mortifico nel sentimento che provo , ma poi mi fa male  ogni volta che non leggo nei suoi occhi il desiderio della mia pelle, dei miei baci, delle mie carezze, mi fa male e mi rende insicura terribilmente insicura, e non mi piace per niente,  mi ripeto forse non sono attraente per lui, e mi fa male quando vedo che non è indifferente ai connotati femminili, ma i miei sembrano non interessargli per niente,  e poi quando esco di casa, e la gente si volta a guardarmi, mi arrabbio ancor di più… come quando gli occhi attenti di chi  sempre coglie le sfumature brillano alla vista di un movimento involontariamente sensuale, e mi chiedo perché non accade a lui…  è altrove la sua mente, smarrita in mille pensieri, è vero, ma se io sono qui credo di essere degna di nota ogni tanto, ma  non accade mai… e mi allontano  mentre mi allontani, mi sento sempre troppo poco, ma io non lo sono, a volte mi fai sentire ridicola, ma non lo sono, mi sento poco accettata, poco desiderata, poco , sempre troppo poco… … e non voglio sentirmi così.. sminuita, data per scontata.. no… ho pensato forse che stiamo scambiando amore con un affetto profondo che può legare due amici,  forse è così… e poi a volte tutto questo mi fa pensare che io non sia giusta per lui, che quasi si vergogni ad avermi al suo fianco, mi spiace, ma io vado a testa alta,  ed è così che voglio andare.. chi mi sta di fianco deve essere serenamente felice e fiero di me…ho bisogno di ridere, e avere argomenti di cui parlare, ho bisogno di confronto e relazione, e invece a volte guardando gli angoli all’ingiù delle nostre labbra mi viene male allo stomaco… ma perché.. non si riesce a ridere a scherzare.. spesso cala il silenzio e sparisce la voglia di unire e mescolare i pensieri..ognuno chiuso nei suoi che pesano come macigni… e noi cocciuti continuiamo….io ho bisogno di volare e ho bisogno di sentire che chi mi sta accanto abbia la stessa voglia… che non si lasci vivere sul divano, ma che voglia uscire anche solo per respirare il blu del cielo,  o cercare le scie di stelle cadenti…

E le parole mancano si contano sulle dita, si allontanano i  sorrisi,  si affrettano ad affollarsi mille pensieri… c’è qualcosa che non funziona ,  si è rotto, c’è ancora un tempo per rimettere a posto ogni piccolo particolare, scacciando i pensieri e i problemi almeno quando si può, tanto  a stare lì a spezzarsi la testa con brutti pensieri non si risolve niente..…proviamo…  ma sul serio con entusiasmo e voglia di darsi per aversi, con l’attenzione all’altro, con meno egoismo e più coraggio, con leggerezza e impegno…..??!!! Se poi sono solo io che sbaglio a guardare le cose da questa angolazione… beh.. allora scusami ho travisato, sono brava a farlo….!!