Oggi e’ suonato il campanello , dormivo, mi e’preso un colpo…. Sono rientrata tardi stanotte dopo una serata passata con amici in giro per locali… Una serata che ha lasciato comunque un po di amara malinconia … I 30 anni vanno lasciati ai trentenni; ben comunque al campanello era il fioraio e’ la festa della mamma , ma i fiori non sono per me , sono per le altre mamme che abitano vicino , mia mamma e mia cognata … Io sono una mamma part time , separata e single e in queste occasioni pensi che sei felice di essere mamma ma devi dirti brava da sola , mio figlio troppo piccolo ancora per muoversi indipententemente, passa il we dal padre… Mi abbraccerà solo stasera … E non c’è nessuno che nel sole di questa splendida giornata lo prenda per mano , gli faccia raccogliere una margherita e lo accompagni a consegnarmela, e magari mi abbracci orgoglioso … Non fraintendiamo , non ho voluto tutto questo , sarebbe stato così anche se non mi fossi separata … Sarebbe stata la stessa sterile cosa … Magari forse un fiore su suggerimento della mamma … Mah … Il fatto e’ che ho sbagliato tutto e che difficilmente c’è spazio per una replica totale … Forse il bis di una canzone … Ma tutto no … E allora caro fioraio torno a letto assonnata e faccio finta che sia una altra giornata !!
baci di sole
in questo mio perdermi ho deciso di attuare la mezz’ora di lettura in pausa pranzo, sedermi fuori perdermi tra le parole di un romanzo , in mezzo a sentimenti di disperazione e d’amore, fuori da ogni tempo e da ogni luogo, e farmi baciare dal sole timido di primavera per saziare la voglia di altri baci mancanti, estirpati dalla mente con forza, dei quali sento ogni giorno più insistente la mancanza; può essere l’ossessione di un pensiero, di qualcosa che non si è concluso, o meglio di qualcosa che si è concluso contro ogni desiderio.. se chiudo gli occhi ogni volta appari te, te sulla mia pelle, te nella tua dolce imponenza, il tuo odore che solo al pensiero mi fa ancora trasalire, quel corpo intriso di muscoli e forza, domato dall’animo dolce e sensibile quell’avvicinarsi delle tue labbra della tua bocca e dei tuoi sorrisi, lo specchio che ci rimanda l’immagine di noi, di un qualcosa che sta bene insieme, che gode della bellezza e della sensualità che rimbalza da quella cornice e ci restituisce la forza animale che si addice a due corpi che si danno pieni di entusiasmo; ti sento mentre scendi sul mio ventre, ti fai spazio tra le mie cosce, ricopri le mie labbra di baci gustosi, con pazienza e dolcezza con dedizione e voracità, senza alcuna violenza, ti occupi di me e i tuoi gesti colano di delicatezza, non mi divori, mi culli, sembri un pianista bello e maledetto che dall’impeto scaturito dal trasporto della musica, poi arriva sui tasti con la punta delle dita intrise di sensuale cura, ovattate dal desiderio di regalare piacere e “bene”, e tu mi regali le stelle e i brividi, mi sollevi ogni volta in aria, una magia che si ripete all’infinito non sei mai sazio. Mi lascio andare come non sempre faccio è un gioco alla pari non ci saranno vincitori ne vinti si passa la palla e si continua e adoro vedere il tuo sguardo che si fa serio che chiede di liberare il piacere di affondarci dentro di sentirlo tutto… che meraviglia che sei mentre mi chino su te, socchiudi gli occhi e continui a cercare la mia pelle, mentre respiri forte mentre quasi gemi, strozzando in gola quell’onda di piacere che sale , quasi timoroso di lasciarla andare nel vuoto , quasi come se la volessi trattenere ancora un po’ per goderne infinitamente, quella tua dolcezza che mi rimane sulle labbra la cerco smaniosa percorrendo con la lingua ogni particolare, lasciando che di tanto intanto il tuo corpo sussulti, lasciando che tu arrivi al culmine del desiderio, e così poi come un uragano ti rialzi e ribalti tutto immobilizzandomi, lì, ora, con tutta la tua determinazione regalami il ruggito del leone che gusta la sua preda , fino infondo mentre non riesco a smettere di guardarti negli occhi di cercare la tua bocca di graffiare la tua schiena e sorridendo per la meraviglia che sei chiederti di non smettere, e così che passano le ore e così che ci continuiamo a lisciare ..è così.. che ti lascio andare… e resto a farmi baciare del sole a crogiolarmi in questo dolce ricordo, in queste parole, perché una volta scritto non sia più dentro me, ma lì fuori che mi guarda , che prende le distanze.. anche se poi ogni tanto affiora e fa anche bene…. ci sono persone che si possono sovrascrive altre no, non è proprio possibile, si spostano, si rimpiccioliscono, ma restano lì al loro posto, per molto molto tempo, poiché né è valsa la pena..
lasciare il sentiero e perdermi
e quando mi guardo allo specchio adesso vedo il mio volto che a stento sorride, le guance che sono tirate giù dalla forza di gravità e dal mio animo grave e sento quella lama sottile che passa attraverso ogni viscera.. piano e lacera ogni filo di esistenza, ricordandomi la ricerca infinita della mia stabilità quella che a volte si perde per niente, e come un secchiata d’acqua, l’assenza dei tuoi abbracci e dei tuoi baci che pur senza futuro davano un ottimo sapore al presente , mi ha riportato ai miei malinconici pensieri usurati, a dare un altro stop alle cose a decidere di avviarmi per un altra strada, almeno per un po’.. a lasciare il sentiero e perdermi nel bosco per cercare di ritrovarmi, nelle mie parole strane e nelle mie canzoni assurde, nei libri sotto il braccio e nei sogni… voglio perdermi e perdere la ragione per sentire se ancora c’è il sangue nelle vene, scelgo di cambiare , almeno ci provo.. non ho passati da cercare e rimpiangere ….. almeno quelli lontani sono così amari che certo non li rivorrei, altri magari li riprenderei per le piccole brevi e intense emozioni, di un messaggio sul cell. e di un sorriso stampato sulla mia faccia mentre guido sulla strada di casa infilandomi dentro il rosa del tramonto… ma in quel passato non c’è niente di quello che desidero, i sentimenti quelli belli sono tutti lì ben piegati e riposti nei cassetti, alcuni invece sono stati dissolti nell’acido del tempo e del dolore.. e come chi aspetta il treno che non passerà mai perché hanno deviato la linea ferroviaria, resto immobile ad aspettare che la vita cominci , mentre vivo e non me ne accorgo; e devo disperdere questa rabbia che ho contro il mondo e contro tutti, contro me e la mia maledetta testa, i miei errori, irrimediabili ma fatti.. andati… mi perdo nelle note di una canzone, di una voce amica delicata disperata, e con la sua disperazione cantare perché nel niente se ne vadano questi fantasmi dell’anima divisa tagliata sfilacciata…. ed ogni volta è così, ed ogni volta è il tonfo sordo di chi tenta di volare, solo che ogni volta è un buco più grande e profondo… e resto qui gli occhi rivolti al cielo lamine d’acciaio che cadono graffiando le guance …
un metro in più di cielo da percorrere poi in caduta libera
E capita di socchiudere gli occhi ad un ricordo vivo , cercare il sorriso delle cose belle vissute e passate… mentre mi lasciavi in un pomeriggio di un inverno ormai sull’orlo della primavera , stringendomi nei tuoi abbracci accoglienti e bellissimi, mentre mi dicevi che era finita e saliva il desiderio di corpi che stanno bene insieme, in quel momento dove le parole stentate di un inizio sono diventati torrenti in piena poi, e la situazione era la commedia dell’assurdo.. lì ho capito quanto ci tenevo a te, e lì ho capito che mi saresti mancato tanto, che mi sarebbe mancata la possibilità di viverti a pieno e di farmi vivere a pieno, lì.. ho lasciato che le cose andassero per la loro strada, quella che tu avevi deciso, e che io avevo già pensato.. era inutile continuare così, ogni giorno sarebbe stato un metro in più di cielo da percorrere poi in caduta libera, ogni parola una pugnalata, e così per preservare l’un l’altro dal dolore era questa l’unica via da percorrere.. ho accettato di buon grado, non posso farci niente, non avrei potuto trattenerti con la forza, perché poi saresti stato peggio e si sarebbe rovinato quello che è stato.. la dolcezza che mi hai regalato in questi mesi, la bellezza delle cose vere, anche se difficili,.. e non posso non rivederti la prima sera che siamo usciti a cena, nell’imbarazzo del non conoscersi e nella netta convinzione di volersi… la prima volta che sei salito a casa mia seminando i vestiti come briciole di pane come a lasciare segni per non perdersi, abbiamo percorso il corridoio, abbiamo invaso la camera, abbiamo ribaltato le lenzuola, riso e scherzato.. forse ci siamo dati senza freni.. senza limiti. E sorrido delle cavolate, delle cene insieme, dei pranzi e dei caffè.. dei mille discorsi.. e del nostro dire… quel passo indietro per salvare la pelle l’ho sempre fatto.. ma ogni volta che mi chiedi come sto e come va.. la mia risposta sarebbe un semplice “mi manchi” , che non ti dirò mai, perchè so che alla fine tu stai peggio di me, perchè dentro te ci sono le guerre puniche.. combatti e combatte la tua anima tra l’essere , il pensare e il sentire.. e non sai cosa puoi volere, tutto o niente… io infondo non posso che accettare il fatto che tu non mi vuoi. Il sorriso quello che ho conosciuto quando eri solo con me, non quello in mezzo alla gente, mi piace pensarlo, tutto ciò che non è stato e poteva essere, non mi piace nemmeno pensarlo.. non sogno non ne sono capace.. ma c’è un po’ di magia che ci ha attraversato, anche solo per pochi istanti, anche solo per il tempo del consumarsi di una candela… lì era speciale … e come potrei non volerti dire mi manchi, alle cose belle si rinuncia a fatica….la cosa giusta al momento sbagliato, questo siamo stati.. lo dici sempre… ma qui lo dico che mi manchi e che vorrei venirti a cercare, vorrei il tempo con te, tu nel mio letto che dormi con la luce accesa, tu, le tue braccia il tuo petto, la tua bocca, tu per ciò che sei stato, con lo slancio dei primi momenti vissuti con un po’ più di incoscienza, qui lo dico mi manchi!
non si può dare un titolo.. non c’è..
quando i tuoi occhi dolcissimi, e ancora feriti, si riempiono di gioia, e si apre il sorriso sulle tue labbra , lì diventa cielo, come se le nuvole lasciassero spazio al blu intenso delle giornate di primavera, e tu lasci scorrere l’energia dentro te, le tue vene pulsano forte sulle tue mani , sulle tue braccia grandi e forti, i tuoi sensi si accendono e in un attimo liberi quella carnalità nascosta dietro a mille pensieri, e vivi, e ti trasformi un portento di energia pronto a far volare una donna oltre le barriere del piacere , e godere con lei e per lei, assaporando ogni respiro, ogni piccolo sussulto , e poi ti lasci andare e senti il tuo piacere crescere, quell’eccitazione di corpi e pelle, e anima, quelle sensazioni che legate insieme ti portano a esplodere , e come una leone non sei mai sazio mai, le notti non durano abbastanza le energie nemmeno, ma non importa , basta una pausa anche piccola che poi eccoti sorridente e dolce che giochi e scherzi e dimentichi il mondo e le luci del giorno che arrivano sempre troppo presto, che ci sorprendono mescolati tra le lenzuola e le candele ancora accese , qualcosa che non conosci fino infondo che cerchi di capire dove era e dove va, ma forse non sono io.. forse sono solo un banco di prova che non andrà più là di tanto , perché tu non sei uno che se ne approfitta, tu non vuoi , tu non sai chi sei .. e io che ti guardo e mi perdo e sto lì e come sempre rimango un passo indietro, un piccolo passo, e poi non ci capisco molto, e so che finirò per fare un casino e che non devo non posso, che tutto ciò che devo darti è il mio corpo , è la mia pelle , è il mio piacere mescolato al tuo, ma niente , niente di più… niente.. ma non perché tu non sia speciale, ma perché non devo arrivare lì dove ci si fa male, ancora una volta non lo posso fare, ti voglio bene, ma il resto è diverso.. si chiama amore, e se non c’è non si può inventare, non si può .. non si può… e allora chiariamoci e seguiamo una logica, la logica che ci porta dentro a ul letto, ma che non ci fa passeggiare tra la gente, quella che ci fa gridare di piacere , ma non ci fa sognare domani che sarà insieme.. insieme non mi si addice.. insieme non fa parte di me… e domani non fa parte di te.. e allora.. ho smesso da un po’ di pensare e vivo improvvisando , vivo andando avanti, vivo e basta.. sei un incontro speciale che quando finirà di essere sesso , amore o come lo possiamo chiamare, resterà se vorrà nella mia vita, sarà sempre un amico di quelli a cui si salta al collo, che mi racconterà i suoi amori .. a cui racconterò forse i miei … che magari dividerà una birra o una torta di mele… so che sarà così… ma ora non lo so pensare, perché farei solo confusione più di ciò che non è.
…. OPS.. NON ERI PREVISTO…
Hai attirato la mia attenzione … Lo hai fatto sottovoce , senza clamore e fuochi d’artificio , ti sei avvicinato piano come la pantera rosa , ma senza titubanza … Il tuo abbraccio mi ha fatto sentire subito a casa , anche se intimorita dalle tue ferite ancora sanguinanti e profonde , ho seguito la strada che tu mi hai aperto ed e’ stato bello … Senza dirsi niente di più , senza i discorsi fatti così per dire , parole da amici e baci da amanti insaziabili , questo e’ quello che siamo , questo e’ quello che sta facendo tornare il sorriso sul tuo volto e fa brillare di più il mio , a sorpresa , in mezzo ai piani della mia vita … Boh eccoti qui , te che ti occupi e preoccupi di me , io che non ci sono abituata , io che ti racconto i tuoi lati belli e tu che non ci sei abituato … E poi poi chiudere la bocca e far parlare i corpi e la pelle , loro non mentono .., li non si finge , il bianco delle lenzuola svela subito tante cose , e quello che dice di noi … Si vede bene !! Un Natale diverso …forse, spero, sicuramente sorprendente… inaspettato..
te , me , noi!
Hai presente due matti, si quelli che assomigliano un po’ a noi, a te e a me.. quelli che forse potrebbero inquietare il mondo… ecco quelli che poi capita si incontrano, superano brillantemente le prove del nove, e magari, tanto sono bravi, estraggono anche le radici quadrate.. quei due matti.. si incontrano in mezzo alla gente e sanno che solo loro sanno.. che solo loro sono.. e in quella pista incuranti del luogo, dell’ora, della gente… lì tuffarsi in un abbraccio che porta via dalla realtà, porta in un altra dimensione.. un posto dove tutto può succedere, dove poi tutto resta lì e mentre intorno potrebbe esserci il terremoto, una manifestazione sindacale, un esercito che avanza… ecco nell’altra dimensione niente solo loro, i matti , noi, io e te, le tue braccia grandi, dove mi perdo , dove anche se non voglio, mi abbandono appena sento che si chiudono intorno a me… lì sarei rimasta per tutta la vita, o forse anche solo per una notte intera, e in quella dimensione parallela, le parole forse alleggerite dal cocktail di turno, volano dove non pensavi ,dove non ti aspettavi, dove volevi.. che non finissero… ma non so perché questo è quello che accade ora con te, che ora continua a accadere, quello che vorrei potesse esplodere, quello che vorrei potesse essere.. perché sento che tu sei diverso, sento che tu sei pelle, quella che sembra fatta in laboratorio per stare bene con la mia, la cosa più naturale di questo mondo, non lo so, me lo chiedo e sono coincidenze, e sono sensazioni, ma io vivo l’attimo improvvisando e vorrei che l’attimo seguisse l’attimo e magari diventasse un minuto, non chiedo mica di più… la semplicità e serenità di dedicarsi un po’ di tempo che poi insieme vola.. ma che vola se pieno di parole, di sorrisi o di sesso… vola sempre… non posso scordare ciò che sopito dentro mi rimane lì così quando ti vedo.. non posso far finta di niente se mi tremano le gambe, se chiunque perde l’alone di interesse se solo penso a te… se mi diverte guardarti e riderci su come due bimbetti complici che si capiscono al volo e sono pronti a impancare le più grandi marachelle e si guardano capiscono e ridono… insomma non so che sia.. la nostra non normale normalità ma so che mi piacerebbe un sacco viverla un po’ di più….. e resti sempre lì …. lì dove finisce il corpo e inizia l’anima, un po’ sopra al cuore !!!!
e ora…
ci sono emozioni delle quali a volte non si riesce a parlare e nemmeno a scrivere, e ci si convince che siano solo sogni , si confondono nei pensieri, si ammassano e si rimescolano, come a voler cambiare le carte in tavola .. perché da sole farebbero male al cuore , perché non si potrebbero capire, nemmeno con il profondo del cuore e la più fervida immaginazione.. e allora si lasciano lì così a vagare.. a cercare parole e motivi e azioni per poterle poi analizzare incanalare e classificare… ma non sarà così e si aspetta su di una sedia, davanti a una porta , fermi immobili per vedere che succede e se la porta si apre e fa filtrare un piccolo filo di luce si scatta in piedi con il cuore che batte a mille e si grida.. entraaaaa, non andare via… chiunque tu sia entra .. e poi si richiude non era l’emozione, il cuore ha smesso di battere subito e ti sei seduto in attesa.. e non ci si crede perché non ha niente di credibile, è confusione … e cercare nelle parole la soluzione che non c’è, stasera non c’è e vorrei avvolgere il nastro.. e vorrei che tornasse quel sospiro e quel sussulto lieve .. e vorrei i battiti di farfalla nello stomaco e vorrei .. e vorrei e rimango qui a gridare, con la voce che ho, una canzone che mi dà risposte a domande.. “FINE”… ma non le credo.. non credo a niente e non ci capisco niente.. si è fermato il mondo un po’ più in là, si è fermato dove non c’era il capolinea , e ora.. dove andare , che fare, che dire.. che .. mahhh
e le sere passano..
passi le sere a raccontarti, a parlare dei giorni andati, delle persone passate, con dolcezza, di ricordi vivi, e passi così tra le mille parole viste e scritte, senza rete, senza motivo , ti confidi i pensieri più intimi, come a recuperare la lontananza del tempo, ma allo stesso momento a scoprire che è qualcosa di strano e di nuovo, e non c’è motivo per privarsene e non c’è nemmeno la voglia di farlo, non avrebbe senso costruire rimpianti per evitare complicazioni che non esistono, e abbandonarsi alle grida del corpo che reclamano qualcosa che è di più, che è nei gesti, nell’odore, nei modi, che è affetto, che non ha un nome… e sentirsi vivi in due, forse leccarsi le ferite, forse godersi un po’ di vita , forse volersi bene.. e chissene frega del non si addice e non si fa.. e con un colpo di tacco ti ritrovi a buttar via il mondo e a chiudere la porta , a accendere tutte le candele e a far andare le cose dove devono andare.. e così sia, anche se la mente è ancora altrove, anche se le domande non hanno avuto risposte, anche se.. ma poi lasci che passino le ore, tra pelle e parole, serene come se fossero sempre state come se fossero la cosa più naturale che c’è… e scopri che il sangue scorre, e non c’è malattia ma solo forse una piccola apatia dettata dal fatto di non avere interesse… di non volere niente che sia solo così per fare… tant’è che sei quella che se la tira davanti al mondo.. e ti viene da sorridere se pensi a lui che crede che ogni sera ti porti a casa uno diverso.. lo fa solo per trovare un pretesto per poter stare un passo indietro, e poi pensi a lui che invece cerca qualcosa di interessante e lo chiede a te se lo hai trovato.. l’unica risposta che volevi dargli era .. sono io l’interessante ma tu… cerchi altrove.. e ti viene da sorridere e metterti le mani sugli occhi perché non si sa cos’è, ma va bene e fa bene… è… aspetti ancora le risposte e vorresti fare le domande, ma se non è il momento taci…
volevo piangere
tu.. così dal niente , mentre la sera scendeva come a far calare il sipario sul giorno e a creare intimità, così in un momento in cui avevo poco tempo da dedicarti, ma tutta l’attenzione.. tu hai iniziato a rovesciarmi addosso un mondo di cose belle, di “amore”, di sensazioni infinite, di emozioni; mi hai lasciato senza parole, cosa inusuale, io parlo sempre tanto, troppo, ma tu mi hai lasciato così, piantata sui miei tacchi a prendere secchiate di infinita bellezza, avevo paura di non riuscire a sentire tutte le cose che mi dicevi, con una naturalezza che mi toglieva il fiato, e ogni parola rendeva più molli le mie ginocchia, faceva tremare di più le mie mani, sapessi che meraviglia sentire uscire dalla tua bocca ciò che spesso io sento nella mia testa e nel mio cuore nei tuoi confronti… , che ho sempre sentito in tutti questi anni, aldilà dell’attrazione fisica, del desiderio del corpo.. oddio.. io ero immobile ma dentro di me c’era una bambina che gridava e saltava di gioia…e volevo piangere, piangere di gioia.. piangere perché delle cose così.. belle non me le ha dette nessuno, e soprattutto so che non c’è nessun secondo fine, ci conosciamo troppo, so che tu dici solo le cose che pensi e perché le pensi, e questo vale più di chissà cosa, vale più di qualsiasi dichiarazione d’amore sterile che abbia mai avuto. Io, io .. io sono troppo felice che tu sia su questa terra, che mi sia capitato vicino e che mi sia entrato nell’anima, non farò mai niente per mandarti via, tu sei quell’amore che non può essere tale poichè manca una parte , la parte della realtà quotidiana dei fatti, e la condivisone dei corpi che c’è stata e abita nei ricordi, ma sei però oltre, qualcosa con cui, chiunque entra è entrato o entrerà nella mia vita dovrà fare i conti…. perchè tu sei la cosa più bella che mi potesse mai succedere e quando ti dico che volevo piangere… è vero.. ma di gioia.. !!! chiunque si imbatterà in me, ahimè, avrà sempre un concorrente e se mi chiederà di rimuoverlo dalla mia anima.. perderà.. Ci sono cose che non si comandano.. i sentimenti, e magari visto che io faccio sempre grandi casini non posso dargli un nome, ma quelli nei tuoi confronti sono così belli e così tanti che… saranno per sempre… e non per quello che mi hai detto, ma perché sono lì dentro, le tue parole mi hanno solo riempito di felicità!!!!!!