Non so dove sono e nemmeno dove sto andando mi sono persa nella routine della vita, mi faccio trascinare dal susseguirsi di eventi che scelgono per me le mie azioni e i miei pensieri, ho perso il controllo , e non mi piace per niente. Credo sia successo all’inizio della pandemia o giù di lì , insieme al virus è arrivato anche un altro brutto essere che si è impadronito di mio padre e se lo è portato via mangiandone un pezzo alla volta, e in quel caos di ospedali e mascherine, di speranze e di attese, di cure e di recidive, di disinfettanti e medicinali, lì ho iniziato a seguire gli eventi senza considerare me e la mia anima, senza ascoltare più di tanto i miei pensieri, trascinata dal dover fare e dalle responsabilità, rapita dal lavoro e dall’organizzare la vita di tutti, dal senso del dovere, da quel dover essere forte per sostenere gli altri, senza fermarmi un attimo, sorretta da una forza sconosciuta, un istinto di sopravvivenza che mi ha portato a diventare una macchina da guerra, che mentre gestivo il carico di lavoro allucinante della pandemia, gestivo le visite e le chemio di mio padre, gestivo le crisi di mio figlio adolescente, i bisogni di due famiglie, dalla spesa alle bollette, e nel frattempo mi impegnavo a restare sana di mente, leggendo libri, coltivando fiori, facendo dolci , e guardando film insieme al ragazzino recluso in casa… e poi.. e poi è diventato un nuovo modo di vivere.. anche quando ci hanno liberati è rimasto il dovere, è rimasta la malattia che arrivava al culmine , è arrivato il dolore forte subdolo straziante, e vicino così vicino che l’ho toccato.. l’ho provato e poi.. superato di corsa.. ma la vita non è più tornata quella di prima, gli eventi dolorosi si sono solo moltiplicati, il ritmo del lavoro mi ha risucchiato.. il ruolo di madre mi ha, a volte sfinito , a volte gratificato.. ma io.. io quasi impermeabile a tutto, sono scivolata via andando avanti.. e adesso.. adesso mi guardo allo specchio e non mi riconosco più, a volte tremo.. a volte ho paura, a volte mi sembra di essermi involuta.. e pur vedendo ciò che non mi piace, non riesco a liberarmi, non riesco a trovarmi a ritrovarmi, ho perso l’amore per il mio corpo e forse per la mia mante, la mia sicurezza aumentata in alcuni ambiti, ma nella sfera personale crollata.., forse è così che si invecchia? non ci voglio credere, voglio sia diverso , ma le catene che ho stretto intorno ai miei polsi sono così salde che non riesco a spezzarle, e l’unico artefice della mia prigione sono ancora una volta io.
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E’ la primavera…
sono passati i giorni e gli anni, così in fretta che nemmeno me ne sono accorta, o forse accorgere me ne sono accorta, ma non ho avuto nè tempo nè modo di focalizzare; è stato necessario camminare guardando avanti senza vedere , mettendo in passi in fila senza fermarsi.
Ci hanno derubato del tempo, dei sogni, della vita.. questo maledetto virus ci ha costretti a sopravvivere, chi come me si occupa di numeri, è stato costretto a leggere, studiare, imparare continuamente qualcosa di nuovo per far fronte alle esigenze dei clienti, alienando tutto il resto, passando ore davanti al pc e a tutte le dirette del ministro dei sui decreti, senza poterci concedere il tempo di guardare i nostri figli che crescevano, i nostri genitori che invecchiavano, le stagioni che nonostante tutto passavano .. e poi mentre sfiniti si iniziava a vedere una piccola luce infondo al tunnel, ecco la guerra, la cosa più assurda di sempre, la morte e le difficoltà sbattute in faccia a tutti noi, bambini, donne e anziani che scappano dalla cattiveria cieca di chi non gli importa se muoiono; e i risvolti economici che vanno a colpire la nostra società già impoverita da questo virus, mentre la paura dilaga e noi non sappiamo più sognare, ridere, divertirci, e lasciamo perdere noi adulti che abbiamo visto tempi migliori sicuro e ce li siamo anche goduti, ma i ragazzi gli adolescenti i bambini che vivono nel grigiore di questi tempi mi fanno star male.
E la primavera ritorna ancora una volta prepotente a farsi strada, ma non sappiamo più goderne , non riusciamo ad assaporarla, e anche le stagioni si stanno confondendo, oggi continua ad essere freddo, e non piove da tempo, e la natura che timida si accinge a rifiorire, sembra zoppicare anche lei… e noi questa primavera dentro non la troviamo, io la cerco ancora ma.. forse non tornerà… ma forse sarò io che non riuscirò più a vederla e questo mi fa stare ancor più male, non mi riconosco e non mi piace, voglio tornare a respira, a credere e sognare a perdermi nelle nuvole, a tornare a sorridere..
Si impara
Si impara a far da soli, si impara ad avere forza, si impara a credere a se stessi, si impara ad andare avanti, a farsi i complimenti, a riempirsi di critiche, a migliorarsi, a distruggersi e a rialzarsi, si impara a piangere da soli e asciugarsi le lacrime, si impara a volersi bene, si impara a non aver bisogno di nessuno, si impara a mantenere il controllo, a sbroccare in silenzio, ad essere folli ma vigili, si impara a lasciarsi andare, ma mai troppo, si impara a perdere la ragione, ma a mantenere un margine per il ritorno, si impara a tenere tutto sottocontrollo, si impara a rimboccarsi le maniche, si impara a disperarsi e trovare la soluzione nello stesso momento, si impara che gli errori si commettono tutti, ma si impara che le polemiche o le recriminazioni non servono a nulla, quel che serve e’ trovare una soluzione, un modo per rimediare, si impara..ai voglia se di impara, ma dopo aver imparato si vorrebbe sempre non averlo fatto..
….una volta imparato tutto ciò, è scontato che tu sia così forte da stare sempre in piedi, da non aver vacillamenti , da non aver bisogno di nessuno…. e anche se accenni a mostrare la tua difficoltà, la tua fragilità, nessuno ci crede, nessuno se ne rende conto, o finge di non accorgersene.. e così vorresti non aver mai imparato… e rimane in bocca sempre un po’ d’amaro e rimane addosso la mancanza di un abbraccio, e rimane nella testa la mancanza di una parola di comprensione, e rimane negli occhi la mancanza di un sorriso.
a volte sarebbe bello avere qualcuno che ti dice quel si o quel no che vuoi sentire, che ti sostiene, ti incoraggia, qualcuno che sta di fianco e basta, ma c’è, sorride e c’è, ti prende in giro abbracciandoti, ma cè!!
si impara anche che tutto passa, e si a avanti.. e si attenua questa necessità di essere compresi, si attenua il senso di vuoto, come sempre si colma da solo.. si impara che ormai così è e così resta.
I can’t take my eyes off you
Cosi balza il mio cuore avvolto in un body di pizzo e trasparenze, si intravede al disopra dei fiori bianchi che sbucano timidi dall’imponenza del nero di una gonna che mi dona l’aria di una principessa . Una principessa che sulla musica di un carion si muove sicura sorridendo e assecondando i battiti impazziti del cuore.. mentre quegli occhi di ghiaccio sono lì, dove sempre , un po’ più in la’, scintillanti, compiaciuti e penetranti, loro vedono oltre il pizzo, oltre il sorriso, a loro non si cela il tremolio delle ginocchia , la poca resistenza delle caviglie, il fremito dell’anima, i desideri mai svaniti, l’alchimia incontrastabile. Con forza e determinazione il mio sguardo li incrocia, li fissa, ma perde ; perde ogni forza di volontà e resta incollato lì , lì a quegli occhi, mentre tutto gira e niente torna più al suo posto. Come se i colori venissero risucchiati dalla musica per lasciare spazio solo al buio della notte , e giro, e come una bambolina, giro, fino a perdere la base dove poggiano i piedi, il contatto con la realtà, fino a ritrovarmi a fluttuare nel niente appesa a quegli occhi, appesa a quel sorriso , sospesa in una favola che si racconta, a un mondo che vive oltre, senza voler dimenticare mai tutto questo, senza voler cancellare ne’ brividi né sensazioni, che restano li, un po’ più in là, magari tra i ricordi, magari nel profondo dei sogni, ma lì, aldilà del fattibile, del possibile, aldilà della realtà, in un nontempo chiuso in una bolla di energia , sospeso dove nessuno può arrivare, che restano nelle parole imprigionate tra i denti, rimandate indietro, tra i gesti che a fatica si trattengono nelle mani .. non riesco a toglierti gli occhi di dosso… non riesco a toglierti gli occhi di dosso!!
e Marlena sarà anche una moda… ma Marlena, torna a casa.. Ti Prego!!!
da un po’ manca la voglia di fermarsi, brutta cosa, bruttissima .. ci provo oggi in questa giornata piovosa e grigia, e come dietro ad un vetro bagnato di pioggia mi osservo.. da lontano, io che piano ho costruito mille cortine di cristallo intorno a me , io che sono piccola e nascosta dentro a quella protezione che mi rende così fredda, staccata a volte inumana, un automa.. io che ho perso i progetti e forse i sogni annegandoli nella disillusione, allontanandomi da ogni emozione.. lo sapevo che era un rischio che correvo, lo sentivo che poi avrei oltrepassato quella linea sottile e ci sarei finita.. ho iniziato per non soffrire, per soffrire di meno, perché a volte veramente mi annientavo , perché alle grandi gioie , follie e emozioni, seguiva sempre un grande dolore, e io, io non voglio stare male, non posso e così pian piano… sono diventata resistente al dolore già.. ma anche a tutto il resto. Non mi spingo più là di tanto.. e così non sento più..niente.. e non mi piace, e cerco di farci qualcosa, ma mi ritrovo puntuale a far scorrere tutto sulla pelle senza più un emozione.. e solo il cielo sa quanto vorrei sentire sotto la pelle l’adrenalina, e invece.. calcolatrice e distaccata da tutto, che sia bene o male che sia gioia o dolore… che sia pericolo o follia… la ragione ha preso il sopravvento, e le mie forze non bastano a sconfiggere questa cosa… trovo spesso una giustificazione, mi trincero dietro al “non c’è niente di interessante” , o dietro al “il tempo è passato e le cose cambiano diventano diverse” , e così via… e come una diva sul palco giro lo sguardo e vado via, sbatto i tacchi e mi perdo nei giorni.. sono brava solo a incazzarmi e a mangiare bile , con il sorriso, perché anche lì trovo sempre una giustificazione. Sto cercando una via d’uscita… dentro alla mia testa.. sto cercando me e dove cazzo sono finita.. e le piccole e poche emozioni le rincorro.. per vedere se .. ma solo dopo.. dopo che mi hanno sfiorato, e poi perdi il treno e i brividi e se non accade niente.. “va bene così” .. e invece no non va bene un bel niente… ho perso per strada anche le parole, e la voglia di picchiettare sui tasti del pc, ho perso la capacità di sentire i brividi lungo la schiena, e i pugni nello stomaco, ho perso le lacrime, e le risate a crepapelle… ho perso me…
un po’ come il tormentone del momento .. Marlena torna a casa, Marlena è creatività, follia e vita, disperazione ed eccitazione, Marlena è dentro ognuno di noi.. e se la perdi.. poi ti senti solo.. ti senti mutilato, con un pezzo in meno.. perché quella è una situazione di grazia, di pienezza, che a volte fa star male, ma fa sentire vivi, comunque vivi, perché a volte fa stare così bene che ……la rivuoi indietro….. e ora io.. non so dove andare, forse posso gridare.. rivoglio ME e la Marlena che era in me. In questi 12 anni di blog ne abbiamo fatte tante io e la mia lucida follia, pianto e riso, forse a volte un po’ ci siamo buttate via, ma sempre con l’adrenalina in pancia e l’elettricità addosso.. forse sto invecchiando e la ricerca della serenità ha subissato il resto ma da un po’ non mi va… “Marlena torna a casa che il freddo qua si fa sentire”.. ho bisogno di correre e gridare e farmi male, e perdere la testa e.. chissenefrega se non è conveniente, e dar retta alla follia che mi porta via ovunque vuole, sentire i brividi se una mano mi sfiora, gridare la rabbia se una cosa mi sembra scorretta, piangere se una porta mi arriva in faccia, e se qualcosa è grande e mi spaventa… ho bisogno di comprare 100 kili di adrenalina pura e annegarci dentro almeno per un ora….
Avrei voluto proprio dartelo altrove quel bacio!
avrei voluto continuare quel bacio altrove, invece è rimasto lì sospeso in mezzo alla confusione, all’alcool e alla musica, al mio “non qui, non così”; è rimasto nel niente di una serata caduta tra le tante.. io non oso, non rincorro, non più .. ma hai visto bene quale fosse l’alchimia della tua pelle sulla mia, è bastato che mi sfiorassi perchè i brividi mi percorressero.. ed io sono così, solitamente ascolto la mia pelle, ascolto quello che il mio inconscio mi dice.. avrei voluto proprio dartelo altrove quel bacio, anche solo un po’ più in là, e lasciare andare le cose dove volevano, senza alcun pensiero .. solo istinto, pelle.. solo.. credo che le stelle avrebbero sorriso, e le tue mani grandi avrebbero a malapena potuto contenere i brividi, credo che su quel tuo modo di sorridere sarebbero finiti i discorsi e iniziati i baci, fino a diventare morsi, fino a spingerci là dove si poteva dire che la pelle aveva ragione oppure no, perdersi in una battaglia di carezze e capriole, di parole strozzate dai sospiri, di mani che avevano il diritto di toccare, di sfiorare di stringere; Lì, solo lì si poteva capire.. e mi è rimasta questa curiosità.. e mi nasce ogni volta che ci incrociamo, quel poco che il caso vuole , il giusto per non scomparire… sarebbe stato bello che la tua mano avesse stretto il mio polso e ti fossi fatto strada un po’ più là.. ma sei rimasto fermo nella tua posizione , senza osare.. ho bisogno di chi osa, anche se ancora sarei curiosa di.. sapere , provare, capire… mah..
L’unica cosa da dire
a volte l’unica cosa da dire sarebbe… andate tutti a fanculo… ma la razionalità e infondo i sentimenti non te lo fanno fare, non te lo permettono, anche quando la situazione si fa pesante come il più grosso dei macigni, quando carichi sulle tue spalle pesi forse più grandi di te, e capita che lo fai una prima volta perchè ti senti forte per sostenere quel peso, ma non hai considerato le eventualità di altri pesi, di altri macigni che arrivano senza che tu te li aspetti, e non puoi esimerti dal fartene carico, non puoi , piano le spalle si incurvano insieme agli angoli della bocca, insieme alle rughe che si fanno sempre più profonde, e a volte senti così forte il peso che le mani tremano e anche le ginocchia, sei abituata a portare sempre avanti tutto senza troppe lamentele, perchè non le hai mai potute avanzare, perchè mai ascoltate e quindi hai perso anche la volontà di farle.. avanti.. sempre avanti cercando di sollevare i pesi.. ma se ti fermi .. si quando la sera ti fermi davanti a quello specchio, mentre lavi via il trucco dagli occhi, ti guardi, nel silenzio della casa vuota e dentro te lo pensi…. ma andate tutti a fanculo…. e che cavolo, io sono una , umana , non sono robocop, non lo sono, ve lo assicuro, quello che faccio costa fatica impegno e pesa.. pesa.. e non si cede perchè allenata a non cedere mai… piuttosto si muore, ma non ci si arrende… ma si avrebbe la voglia di farlo.. si avrebbe la voglia di voltarsi alzare i tacchi e gridare al mondo che sta li fermo a guardare , che sa che ci sei, che conta sempre su te e le tue soluzioni… si, gridare al mondo … andate tutti a fanculo… e guardare il sole e correre via… in un tramonto che ti inghiotte fino a bruciarti fino a farti diventare solo una pagliuzza luccicante in un cielo d’estate.. leggera
San Valentino e i Social
Beh, da giorni tutti si preparano a questo San Valentino, un giorno dove si celebra l’amore, l’amore di coppia in realtà.
Da giorni scorrendo e vivendo nei social, sono urticata da alcuni atteggiamenti, sono 2 in realtà quelli che mi infastidiscono, e li voglio condividere qui,
Il primo è di tutte quelle persone probabilmente frustrate che per giustificare se stessi o ciò che gli accade devono denigrare i comportamenti altrui, e da almeno una settimana non fanno che pubblicare boriosamente anatemi verso coloro che festeggiano, mettendoli in guardia sul fatto che probabilmente sono stati traditi, o meglio sono tutti cornuti.. io sinceramente vorrei dire a questi soggetti..mah cari vi rendete conto che ognuno fa il suo, intanto, che se voi non riuscite ad avere l’amore di una persona, siete voi ad avere un problema, inoltre .. ma l’amore è una cosa la fedeltà un altra, e a volte non coincidono, ma questo è un discorso troppo sopra le righe e so che non si fa digerire.. fermiamoci a non è che infamando l’amore che voi sarete migliori o ne trarrete giovamento.. ma che cazzo ve ne frega… fate la vostra vita e non guardate quelle degli altri, magari accade qualcosa di bello.. magari qualcuno potrebbe innamorarsi di voi, magari è anche già impegnato con un altro e amerà voi alla follia da domani … oppure è stato a letto con voi, ma infondo siete stati solo una gran bella scopata ( passatemi il termine) …e inoltre non serve a niente scaricare anche in modo collerico e volgare la vostra rabbia repressa sui social, diventate pesanti… molto pesanti
Il secondo comportamento su cui mi voglio soffermare è ” l’amore della mia vita sono i miei figli”…e non si discute del fatto che i figli siano un amore assoluto e sicuramente sopra ogni cosa e per tutta la vita . … ma che c’entra con San Valentino?? .. e poi abbiamo figli con complessi di Edipo notevoli, abbiamo figli che si assumono ruoli di salvatori e di fidanzati dei genitori-single, espiando pene terribili da grandi.
Oggi è la festa dell’amore di coppia.. non dell’amore in genere, quindi non andiamo a ricercare chissà cosa, e se uno è single si tenga la sua beata singletudine, senza disperazioni , magari perso in amori passati, amori a senso unico, amori gratuiti che non hanno mai chiesto e non chiederanno mai niente in cambio ..e così si guardi un bel film, si faccia una pizza e magari una birra, un libro.. e ciao… e vi garantisco che lo dico per esperienza, single ( ma non immune all’amore) e mamma…. mio figlio che mi ha detto festeggiamo io e te.. e io da mamma stramba come sono gli ho detto.. amo’ noi festeggiamo domani .. è la festa dei single San Faustino… io e te siamo due single che si vogliono un mondo di bene ma siamo mamma e figlio…
scusate ma non ce la posso fare !!!
Buon San Valentino a tutti!
quando si legge: ” perdersi nel bagliore dei suoi occhi”
ho provato sulla mia pelle ciò che spesso si sente cantare , si, quelle frasi che sembrano quasi retorica di canzoni, anche di poesie e pagine di libri, quando si legge: ” perdersi nel bagliore dei suoi occhi” , ecco si, mi è sempre sembrato un po’ un artefatto poetico , un immagine così astratta, un modo di dire insomma.. e invece… invece, quando ti ho trovato lì in mezzo alla solita strada, tra il grigio dell’asfalto e il giallo del palo del semaforo, lì, ai confini degli alberi, in mezzo al traffico e ad un timido raggio di sole.. il nostro sorriso che si incrocia come sempre ormai, da sempre, con la naturalezza di chi si saluta non per circostanza, ma con il piacere di vedersi.. ecco lì ti ho guardato negli occhi mentre mi chiedevi come erano andati i miei impegni, lì, mi sono persa, in quel bagliore , folgorata, quasi sconvolta da quel brillare che mi accecava, che riempiva ogni singolo spazio del mio campo visivo, come quando le stelline di carnevale bruciano con mille scintille.. da lì non volevo tornare, mi accorgevo di essere ipnotizzata e non riuscivo a smettere di godere di quella bellezza, e per un attimo con la consapevolezza assurda di stare assistendo ad uno spettacolo che non si spiega, ne si ripete uguale due volte .. mi sono sentita piccola , infinitamente piccola, non sarei voluta più uscire da quella magia, ho provato il bisogno di accarezzarti il viso.. di vedere se eri vero.. prima di salutarsi per tornare ognuno alla propria giornata… grazie per quello spettacolo privato che mi hai regalato. ..forse era da un po’ che non mi soffermavo sul tuo sguardo, forse era da un po’ che non ci incrociavamo di mattina, forse era da un po’ che ero distratta dal dovere e lasciavo passare il piacere tra le righe e non gli davo peso… grazie, perché sono le piccole sfumature che cambiano colore alle giornate..
Buon anno!!!!
finisce così questo anno, mancano 2 giorni e poche ore, finisce così come è iniziato, in silenzio; ancora qualche attimo ferma su questa sedia , con le mani tra i pensieri, che sono molto più dei miei capelli; voglio spegnere le luci e salutare questo anno, difficile , difficilissimo.. con la speranza che il prossimo sia un po’ più magnanimo. Il cuore si è stretto quasi spremuto in questi 12 mesi, più per dolori che per le gioie. I dolori purtroppo hanno fatto da padroni, se ne sono andate troppe persone importanti, ho visto troppa sofferenza intorno a me che vorrei poter cancellare, lacrime a fiumi, basta! Ci sono state gioie ma a volte oscurate ancora da tutto questo scempio.. 2017 portati via ogni cosa, e ricominciamo da capo, che cali il sipario, che venga il buio che culli le anime e dia speranza, che dia la forza di affrontare un presente che non è facile ma che ci vede qui non a espiare colpe, ma a vivere il nostro tempo; ove non c’è più niente da fare che si trovi una strada , uno spiraglio per riprendere a camminare, a vivere, a gioire.
Un numero che cambia sul calendario non è certo un cambiamento di vita, è solo un motivo di riflessione e lo spunto per una ripartenza, o anche solo il momento dei buoni propositi.
Che questo che inizia sia un anno migliore, che porti sorrisi e calore a me, ma anche a tutte le persone che mi stanno intorno e a cui voglio bene; magari che porti un amore che mi faccia impazzire, che mi dia un pretesto per perdere la ragione, almeno per qualche istante al giorno. Spero tanto che quest’anno mi faccia diventare un po’ più stronza ed egosista, sembra assurdo ma a volte salva la vita, che mi faccia essere meno indulgente con chi mi fa male, e di più con me stessa, che finalmente possa diventare più “richiestiva”, e che i miei NO siano molti di più. Prometto di avere cura di me, e mi impegno per regalarmi un po’ di tempo in più. Prometto anche di imparare a mandare un po’ più facilmente a quel paese e senza rancore a mettere me al primo posto. Vorrei riuscire ad alleggerire tutte le mie responsabilità, a cederle, a non preoccuparmi sempre per tutto e tutti, vorrei non eleggermi a “wonder woman del cavolo” come sempre faccio fino a sputare sangue. Voglio sorridere e ridere di pancia in questo 2018, assolutamente , vorrei essere in grado di godere dell’amore di mio figlio e dedicare a lui un po’ di tempo in più condividendo piccole e grandi emozioni . Voglio dedicare tempo alle persone care , alle amicizie vecchie e nuove, a quelle famiglie strampalate inventate così dal nulla; Continuerò a non rincorrere, a non dare alibi, a non imporre la mia presenza, ad esserci solo se voluta, ad andarmene quando non mi sento gradita, quando mi sento un numero… io non sono un numero.. io sono IO.
Insomma di propositi ce ne sono una quantità infinita .. mi metto all’opera sperando nella collaborazione degli eventi.. chissà che succederà.. ma va bene così.. è una scoperta , 365 giorni da inventare, qualche cazzata da dire e fare, un po’ di follie , e la razionalità da annientare… andiamo… verso giorni sconosciuti e inaspettati come se avessimo milioni di regali impacchettati da scartare…
Buon anno a tutti!