se anche tu ci sei.. GRIDA!

Se anche tu ci sei, e sei qui ad un passo da me,

allora grida forte,

perché possa udire ciò che la ragione non conosce, ciò che non comprendo con la mia razionalità… ma tu grida,

e te lo chiedo adesso, te lo chiedo in ginocchio..

fallo, perché possa sentirmi investita di quello che dentro te c’è.. se c’è ..

e che possa capire dove è la strada che davanti a me si disegna,

io non so, non la vedo chiaramente e non capisco se è solo la mia voglia di vedere quella strada , di percorrerla,

oppure se quella strada porta a te,

a te solo, perché te sei i NO, e il SI ..

sei la normalità tra le ore della giornata e i sogni della mia notte,

sei desiderio , ma sopito , sussurrato… controllato forse, troppo…

e allora se ci sei….

prendi con forza e prepotenza ciò che vuoi, ciò che pretendi, ciò che vedi…

e non c’è ritegno, non ce ne deve essere,

una donna è tale solo se può essere la compagna di un pomeriggio d’ozio, e l’amante di un attimo di follia e passione…

lasciamoci andare,

e senza veli e pudori, percorri ogni centimetro della mia pelle,

finchè ogni piega e ogni neo non ti diventeranno familiari,

bevi di me perché il mio sapore si mescoli alle tue viscere,

io berrò di te perché poi si possa avere un po’ lo stesso odore…

e chiedere di più e ancora e chiederlo… e gridarlo al mondo, davanti alla gente.

Guardami, come lo fan tutti, e guardami mentre il mondo gira.. e fammi sentire tua…

aldisopra degli sguardi, dei pensieri e degli occhi…

lascia andare ogni freno…

lascia perdere il “non si addice”, lascia stare, niente è sconveniente, se ..

se tu sei lì, ad un passo da me…

e gridi….

Allora decidi tu se vuoi gridare e rischiare di finire con me in qualche posto del mondo a scambiarsi graffi e leccarsi le ferite, se vuoi volare alto…e annientare la paura di queste altezze che potrebbero far tremare se si pensa solo al fatto di cadere..

ma gli angeli difficilmente cadono, al limite planano…

se sei ad un passo da me, grida ..

grida ti prego fallo…

forte fino a sconvolgermi, a svegliarmi dal sonno….

Non ti rincorro .. al limite ti vengo incontro!!!

Resta!

 

resta
dentro me

Si ti chiamo amore e lo faccio qui perché è lontano dal cuore, e’ lontano dagli occhi, perché non so cosa sia questa cosa che sembra stia accadendo,che non era prevista,e forse sei tu , tu che mi stai fregando; il più  inadatto sulla carta, il più possibile per la vicinanza e la vita, e come se ci fosse un filo che ci lega ci avviciniamo e poi ci allontaniamo ancora,  e sentirti dire quelle cose che con una sigaretta in mano e un caffè davanti riesci a dirmi come se mi conoscessi da anni, mi fa tremare le gambe , e te l’ho detto e qui lo ripeto, ancora non so se è per l’emozione o la paura… sta succedendo e mi spaventa, sta succedendo e non mi arrendo e non capisco, so solo che ho un infinita voglia di averti accanto, ogni istante, ogni giorno, ogni momento, e che ho voglia di guardarti, ascoltarti, capirti, scoprirti, e sviscerare queste sensazioni e dargli un nome, voglio te, adesso te… e non riesco a dirti che forse sta succedendo, che forse un po’, solo un pochino, mi sto anche innamorando, o forse no… perché non voglio, perché ho paura di stare male, di farti male.. e tu che dici lo stesso.. e poi mi guardi e mi dai un bacio, e qualunque cosa sia è bello e non riesco a staccarmi dalle tue labbra , e voglio il tuo corpo, e adoro sentirmi sporca dei tuoi baci e piena del desiderio di te, e voglio che tu mi guardi e mi sogni, che desideri i miei fianchi, le mie mani e la mia bocca, che desideri me.. su te, e voglio che tu sia accecato dal desiderio di possedermi, mentre mi racconti, e ti racconti, mentre mangi sereno e  sempre , mentre  ti alzi, ti lavi i denti e vai a lavoro.. vorrei che ogni tanto ti passasse nella testa qualcosa di me, qualcosa che sia mia, una parola, un sogno, uno sorriso, un fremito… vorrei riempire i tuoi giorni e vorrei che fossi tu a riempire i miei, ma non riesco nemmeno a chiedertelo, e questa lo so bene si chiama paura, perché è iniziato tutto così,  paura di esporsi troppo, paura di essere troppo, di dire, di correrti dietro e allora la scusa buona per lasciarti andare, via dove vuoi, dove la vita è più facile della mia, dove non  ci sono problemi alti un metro e un pochino, dove non ci sono interferenze di genitori che non hanno ancora capito che non sono sua e che c’ho altro da fare, ti lascio scappare via da tutto questo perché io ho sempre quel cazzo di problema per colpa del quale mi sembra di non meritarmi mai nessuno, e mi fa sentire un errore per tutti, e allora ti lascio stare perché non voglio convincere nessuno a restare, e poi invece tu torni,  e ti vorrei chiedere di restare, restare .. non so se per sempre, ma per un po’ per poter capire  cosa sono i brividi che mi fai venire, e cosa è questo desiderio che mi spinge a cercarti, a chiedere parole, a farmi fantasie, a voler morire su te, a bramarti dentro a volerti addosso, con prepotenza e forza, a voler respirare con te dalla stessa pancia, dalla stessa bocca… cos’è… qui è lontano abbastanza.. qui te lo dico,  prova a restare, per un po’ almeno.. ho paura, tanta , e lo sai, ne hai abbastanza anche te… ma se non guardiamo in faccia questa realtà rimarrà solo il rimpianto per non aver mai provato.. perché io sto bene con te da morire… perché le ore passano in fretta.. perché ti ho detto no per mille volte con la bocca e nella mia testa.. perchè adesso ti dico si.. resta!!

 

mi sto perdendo

tra mille cose giro e rigiro come impazzita confusa annebbiata,  chiudo gli occhi ma gira lo stesso, un sorriso e un altro, un emozione bellissima e il suo dissolversi, quasi un dolore subdolo per un non amore perduto e rubato, come sempre del resto avevo sbagliato, come sempre, e mi ero distratta, mi ero voltata  da chi era lì e scappava, scappava forte , da chi poi ha ammesso di farlo da chi mi ha rovesciato addosso tutto, tutto quello che volevo sentirmi dire, e ora ho paura, paura io , paura perchè potrebbe essere e  non assomiglia a quello che ho disegnato, potrebbe perchè mi fa stare tanto bene la sua presenza, e mi porta lontano, ma sono io che resto qui ancorata a terra a guardare il palloncino che vola via in cielo e non mi riesco a capacitare di quello che mi si è legato al polso e non vola, sta lì.. si allontana un po’, ma torna… che guaio , io non capisco, che guaio io non so, che guaio, fa male, un po’, che guaio perchè sono un errore sempre, che guaio e dove devo andare.. che guaio, che guaio.. aiuto.. e continuo a girare!!!

abbracciami

Stasera le mie spalle avvertono forte la mancanza di qualcosa che non c’è e che a volte vorrebbero sentire, un abbraccio, e  si, e mi manca, mi manca quando mi confondo , mi manca quando sono stanca e vorrei trovare carezze e riposo, mi manca il calore delle braccia che si stringono intorno al mio corpo,  mi manca il calore che si fonde , si scambia, si mescola, quando in un abbraccio parlano i silenzi, quando non c’è la fretta di staccarsi, ma solo la voglia di restare lì e godere di quel tumulto di sensazioni , e restare così  uniti e stretti forte, forte, anche se è solo quel momento e niente di più , ma  quel momento mi manca, mi manca nella testa e sulla pelle, mi manca il respiro sul collo, e la libertà di abbandonare il mio volto sulla tua spalla… inebriarmi del tuo odore e ..

non chiedo di più, stasera non c’è di piu’..

e quando mi arrivi così mi confondi, le parole si annebbiano come fossi in preda ad uno sballo, come fossi piena d’alcool, eppure io non conosco sballo e reggo  bene l’alcool.. sei tu che mi confondi  nei tuoi abbracci, mi perdo lì dentro e ci resto annebbiata…  i miei discorsi si spengono nell’emozione, li perdo, li  rincorro e non importa se non riesco mai a dirti niente, non importa .. vorrei il tuo calore, vorrei quell’effetto che mi regali.. vorrei… che i nostri corpi si unissero , vorrei che le nostre anime si abbracciassero.. ma so che ogni volta è un po’ come ritrovarsi dopo essersi persi per poi tornare a perdersi ancora, ma quell’impatto è così forte  che fa scorrere l’adrenalina nelle mie vene, e  non mi importa se mi  sbalza così lontano… e poi mi ritrovo così a non saper dove andare… e mi perdo e ti perdo.. ancora, ma non importa….ma se puoi , almeno con il pensiero, stasera ,abbracciami, almeno per un momento solo, sentimi, guardami.. e piano se vuoi raccontami e parlami… dolce è il  suono della tua voce, dolce è sentire il tuo fiato che nell’aria mi sfiora…. Abbracciami…mi hai confuso…abbracciami ti prego..!!!

Tra mille

 

tra mille

Tra mille occhi, i tuoi.. solo i tuoi, sul mio corpo , dentro la mia anima, mi ipnotizzi e cerco di scappare per difendermi, ma infondo non voglio difendermi, voglio cadere in questo oblio e nel suo assurdo e pungente dolore perdermi in te , e ritrovare me…… hai lasciato segni sulla mia pelle, ma il tempo li sta facendo scolorire, hai lasciato segni sulla mia anima, che il tempo sta facendo comparire, sei luce ed ombra, sei tu il sorriso che la mattina mi sveglia incantata dai ricordi,dal pensiero di te, di una parola, di un gesto, di un dettaglio piccolo piccolo, del buon odore di te che sento e risento, il tuo calore come elettricità attraversa il mio corpo ogni volta che chiudo gli occhi, e non c’è uomo, non c’è nessuno al mondo che ti possa sovrascrivere, il tuo coraggio e la mia follia ci hanno fatto trovare ancora, una volta ancora e il volo c’è stato ed è stato grande.. caduto in quel non tempo dove noi ci perdiamo e ritroviamo dove non appartenendoci diventiamo uno, e lì ti ho sentito, ti accolto, ti ho imprigionato, mi sono liberata; tesoro mio non ha senso lo so, sono brava  a tenermi lontana da tutto, ma non da te, tu sei quello che vorrei, sei il sogno che ogni tanto sbava il disegno perfetto e razionale della realtà, sei il pomeriggio che vale una vita, sei la strada che accresce l’attesa, che la rende bella, sei l’alba che risveglia ciò che si ha dentro e lo fa fiorire, brillare… sei, sei tutto questo, anche  se poi come la neve basta  un attimo e sei già sciolto, e resti lì, un ricordo nella mia mente… ma sei quello per cui si prenderebbe a morsi l’oceano, perché  mi fai tremare le gambe, confondere le parole, abbandonare la realtà, perché mi sai accompagnare in paradiso e riportare, dolcemente e  senza strattoni ,giù.. tra gli umani..

Mille ce ne sono, uomini che girano ridono e chiedono, mille … ma tu.. solo tu, tu solo puoi… la mia corsa si ferma con una frenata, sempre difronte  a te, come se non ci fosse più alcun bisogno di riprenderla, perché non vi è un motivo per correre quando  chi si ha davanti è.. tutto… e ancora di più… in ogni angolo in cui volti il mio sguardo, vedo solo ciò che per me è perfetto.. ecco cosa ferma la mia corsa …..TU che sei colui che mi piove addosso come fosse una nube impazzita e rovescia su me acqua a catinelle, spogliandomi dell’inutile e lasciando solo ciò che serve perché nelle tue mani possa vibrare.. e sei… solo nella mia mente, ma lì sei… di lì non vai via, no… nooo… non vai via…

VIA, andate via!

E adesso andate via…. Si andate via tutti, via … dalla mia mente, dai miei pensieri, dai miei sogni e desideri.. via tutti… basta… non voglio più pensare e nemmeno sognare. Già una volta mi ero detta di non ci ricascare, di non lasciarmi andare a pensieri inutili come  vuoti a perdere, lo avevo deciso, e  poi invece la mia stramaledetta tendenza a tuffarmi nei sentimenti mi ha portato qui a vagare nei sogni di chi non sa che farsene, e a sostare nei giorni di chi  improvvisa un film e non lo sa recitare, chi agisce senza senso, ed io che un senso lo cerco ovunque, non ci sto dentro…mi arrendo basta, mi arrendo davanti a chi vale e potrebbe avere tutte le attenuanti , e mi arrendo anche a chi infondo non ho mai capito e di attenuanti non ne ha nemmeno una, assolutamente.. non mi importa se questo mi costringe a imprigionare questo  disobbediente cuore, non importa, gli costruirò una gabbia con le sbarre color del cielo e del  sole; adesso le voglio io le attenuanti, voglio essere io quella che riceve, io che sono brava solo a dare, una donna guasta dentro, una che per vizio regala gratuitamente  sogni, asseconda bisogni, ma ora no… basta voglio aggiustarmi.. non ci sto più.. sempre comprensiva e accondiscendente, no adesso basta.. adesso voglio essere compresa, oltre ogni limite mio e degli altri, non riesco più ad andare incontro a niente, deve essere il niente a venire incontro a me, a sbattermi addosso, a investirmi.. io no non ci metto più alcunché di mio, in questo stupido mondo ipocrita, dove non c’è spazio per chi vuole essere vero, chi vuole dire le cose come le pensa e le vive, e solo perché le pensa e ci crede veramente… non c’è posto e allora VIA… via da tutti… andatevene tutti mentre io per prima vado via lontano… dal mondo intero , questo mondo dis-umano… questo mondo che non mi piace e non mi appartiene .. basta, vado verso la mia utopia di vita, sognando che esista e costruendola nella mia mente e nella mia fantasia, gingillandomi con il grigiore di ciò che vedo e passando il tempo assecondando la noia, mentre studio il modo di non guardarmi intorno e non vedere questo posto così insipido,  così privo di coraggio di essere.. questo spazio dove non c’è spazio per la me che sono.. e allora VIA!!!

e arriverà Natale

e arriverà Natale…

me lo sono ritrovato addosso come fosse un acquazzone di quelli che non avvisano, sorprendono.. e io mi sono ritrovata impreparata a tutto, alla corsa ai regali, all’addobbo della casa, al menù del pranzo, agli auguri, ai pranzi e alle cene, mi sono svegliata una mattina e mancava così poco, e non mi sentivo euforica, e non mi sentivo nulla.

Ma è così che va, si cresce e il Natale si affievolisce, diventa un obbligo a volte, io sinceramente non ho nessuna voglia di fare regali, non tornano i conti, non ho idee, avrei solo idee per chi non vuole regali, ne avrei una valigia intera , ma non sa che farsene,  e quindi, mi limito a costruire i sogni per il piccino e girarci intorno.. in attesa che sia passato , che sia il 26, che sia un giorno di riposo, dove non accetterò inviti, dove mi inviterò ad un giorno senza regole ne orari, senza parenti, senza niente… e sogno la mia tuta, se il tempo vuole la bici, e la noia,  quella sana noia che si assapora sul divano con un libro in mano e la musica nello stereo, quella noia da vivere vestita di bianco .. e da sentire scivolare addosso e dentro come fosse un virus lento.. l’anarchia del tempo…

ma arriverà Natale, anche quest’anno arriverà.. cantava Renato un po’ di tempo fa.. ma sarà diverso, sereno in alcuni sensi, sinceramante più lieto, ma stressato di mille doveri e cambiamenti, di mille impegni, di qualche finto sorriso, sarà un Natale inventato e rinchiuso in quei gesti che fai come se ripetessi un rituale, un Natale più vuoto perchè ho perso la mia fede, dove non riesco a capire… e sarà così un po’ meno Natale, i veri amici , lo sono ogni giorno, ma non mancherà di certo l’ipocrita di turno…con un messaggio strappa cuore oppure uno circolare… assurdo .. svendere ciò che non si sente solo perchè magari è  di bella facciata… come assurdo non dire ciò che si sente per timore o pudore o chissà cosa.. e se sarà la malinconia a prendere il sopravvento, pensiamo  che è solo un giorno e poi passa…………….

Avrei voluto fosse diverso, magari portasse con se un sogno, ma so che non vivo a Hollywod, mi accontento delle piccole cose e mi raccomando che ci sia amore e stelle , che cadano sulla tua strada e bacino la tua pelle, anima che soffri per amore, tu che conosci il cielo , prova a guardarlo e ad andarci a sognare, credici e spera che lei possa capire ciò che è così incommisurabile e che tu ancora puoi dare, pretendilo se lo puoi e vuoi fare.. ma se non ci sarà strada liberati fino infondo da questo subdolo dolore e finisci di soffrire e di straziarti per chi non vuol più capire, per chi ha relegato te in un film muto.. e ha trasformato la melodia in una canzone stonata… sparisci nel cielo e vaga.. per poi tornare a planare qui su questa noiosa terra , sprovvista di anime belle e affascinati, povera di menti e cuori, vuota di persone così generose  che ancora riescono ad amare un altro e non se stesso, come tu sembra possa fare… torna a dare quello che tu hai perchè sei oltre e fai la differenza …

Piovete stelle su lui.. e sbriciolatevi sulla sua vita.. inebriatela di luce , la merita… questo è Natale, questo è il regalo, questo è quello che posso fare.. e  se così sarà, allora, arriverà e sarà davvero Natale!

cercano carezze

Ed un giorno mi sono guardata dentro alle mani, piccole e bianche, dalle unghie laccate di colori strani, screpolate dal vento d’inverno, ma vuote; ho perduto le carezze e non le trovo in mezzo alla neve, le cerco, per amore del cielo le devo trovare!  Per sfiorare quella sua pelle che aspetta, che è perduta in un angolo di mondo, nascosta dietro a quel tronco grande più del cuore, smarrita nelle acque del mare. E tra le mie mani non restano nemmeno le matite per colorare, fanno male, non si può immaginare, la pagina è vuota e non trovo la forza di scegliere colori e segni, le mie mani non ce la faranno a disegnare il sogno che merita, che gli spetta, e vorrei intuire e avere quella forza di disegnare un domani per lui, o anche solo un oggi migliore e pieno colore; ma le mie mani vuote e impotenti lasciano solo parole, battono a tempo sui tasti facendo solo un lieve rumore, assomiglia alla musica che ascolto, assomiglia, ma non lo è; così le mie mani non hanno arte, nessuna, sono solo un  prolungamento dell’anima,  in certi momenti sconvenienti, cercano calore e cercano laddove possono arrivare, ho provato a frugare sul suo petto e sulla sua schiena, ma non sono arrivata così lontano, non ho raccolto niente, e restano vuote, non sanno più nemmeno offrire pensieri e sogni, sono aride di giorni e di gioia .

Le guardo queste mani, che cucinano dolci amori e  confezionano regali inusuali,  cercano gesti che hanno dimenticato forse nella fretta di andare, di fare bagagli; gesti che hanno lasciato sbiadire nel bucato di mille cose annerite, gesti sepolti, perché quello che mi si addice non è l’atteggiamento dell’amata, ma quello del carnefice; mani, le mie,  che hanno sostituito le carezze con i pugni per poter stringere la rabbia e la delusione, mani che hanno paura di aprirsi e farsi vedere.. mani vuote che non sanno accogliere e ricevere.. cercano le mie mani carezze , ma sanno cedere solo alla passione, cercano le mie mani la via verso il cuore ma trovano più semplice fermarsi al piacere;

Le chiudo queste mani , ma non sanno più pregare sono vuote , ho lasciato la corona del rosario in un cassetto, e le mie mani lì dentro non le metto; Scavare dentro questa neve che fredda le anestetizza e le fa gelare è un modo di salvarle e farle riempire almeno di ghiaccio , finchè non verrà il tempo del sole che le farà piangere e colare di lacrime e dolore perché poi siano in grado di riempirsi d’amore.

…le mani piene d’amore

 

MI MANCHI

 vorrei che tu fossi qui ora, vorrei curare le tue ferite e leccare  le mie, vorrei poterti donare questo amore che mi ritrovo tra le mani, e che non ricordavo di possedere, vorrei ricoprirti di tutto questo, perché sei tu l’unico a cui lo potrei dare, l’unico che ha oltrepassato la frontiera, l’unico che è entrato dentro fino infondo nelle viscere dell’anima, che ha suonato le corde del mio desiderio, di quello fisico, di quello mentale, l’unico che mi ha fatto venire la voglia di volare,la voglia di ribaltare ogni cosa, la voglia di  rischiare il tutto  per tutto, come non avessi niente da perdere, pur sapendo di non aver niente da trovare.

Le mie mani stanche e colme di giorni passati tra l’indifferenza e la fatica di questa vita, sono protese verso di te  che non puoi nemmeno vedermi.

Tu che sei quell’angelo a cui hanno strappato un ala e non ce la fai più a tornare nel tuo cielo, nutriti di questo amore, che ti regalo, che posso solo lanciarti addosso da lontano, per tornare a vivere e volare ancora;  potesse il mio bene raggiungerti in questo  tempo che è  più surreale di un sogno, in questa realtà fatta solo di niente e pensieri, se solo potesse bastarti  il mio bene, la mia voglia, il mio donarti ogni cosa incondizionatamente..

e se solo io capissi perché è stato così facile ..

mi sono opposta ma tu eri già dentro di me che chiedevi asilo e poi scappavi e io che non credevo alle tue parole, come sempre incapace di pensare di meritarmi quei tuoi occhi…

amore mio, questo desiderio che spoglia il corpo e lo riveste solo di brividi, che di notte mi regala le immagini dei sogni di un noi che poco esiste.. e che mi fa pensare alle tue mani, alla tua espressione, alla tua voce, alla tua bocca, su me , tu dentro me, tu sopra di me, tu parte… di me…  non mi sono concessi desideri da esprimere, non ci sono geni delle lampade e nemmeno oracoli… ma io imploro il cielo in ginocchio di poter dare  a te questa parte di me, perché sia cura al tuo dolore e liberi me da questo grande peso, non so sopportare l’amore, è solo un peso nelle mie mani, fa colare sangue e… questa vita breve e precaria, ci sbatte in faccia per il gusto di metterci alla prova e  ci trova impreparati a tutto… lo so..e per questo scrivo qui i miei pensieri, li conservo per domani,perchè possa essere praparata, ma non lo sarò mai davanti a te…

e per questo mi manchi,  manchi tu nell’intimità della mia pelle, nelle pieghe della mia anima, nell’aprirsi dei miei sorrisi, nel fragore delle mie risate, mi manca il non poterti dire che sono condannata dal tribunale del cuore a vivere l’assenza della capacità di sorreggere l’amore, e che il giudice severo mi ha dato una pena di una vita, produrre  quest’amore solo per chi non può goderne.. espierò la mia pena come faccio da giorni e mesi,  da sempre, ogni volta che credo di liberarmene ecco che ricompare , quando penso che sia finito ricomincia a nascere…  e tu mi manchi, perché non posso darlo a nessun altro, tu solo sei  colui che lo fa vibrare…tu sei la mia condanna.. la più bella e sublime, che strappa sorrisi e lacrime, che imbarazza, che  fa perdere lo sguardo nel niente e iniziare a guardare altrove.. oltre … tu solo sei il padrone di questo amore, dei  mie gesti e di ogni parola e virgola e sospensione, sei la pausa tra i puntini, la virgola  e il punto esclamativo, sei l’emozione  che fa scaturire il mio amore e sei  il solo modo per espiare……!!

le mani piene d’amore

MI MANCHI

vorrei che tu fossi qui ora, vorrei curare le tue ferite e leccare  le mie, vorrei poterti donare questo amore che mi ritrovo tra le mani, e che non ricordavo di possedere, vorrei ricoprirti di tutto questo, perché sei tu l’unico a cui lo potrei dare, l’unico che ha oltrepassato la frontiera, l’unico che è entrato dentro fino infondo nelle viscere dell’anima, che ha suonato le corde del mio desiderio, di quello fisico, di quello mentale, l’unico che mi ha fatto venire la voglia di volare,la voglia di ribaltare ogni cosa, la voglia di  rischiare il tutto  per tutto, come non avessi niente da perdere, pur sapendo di non aver niente da trovare.

Le mie mani stanche e colme di giorni passati tra l’indifferenza e la fatica di questa vita, sono protese verso di te  che non puoi nemmeno vedermi.

Tu che sei quell’angelo a cui hanno strappato un ala e non ce la fai più a tornare nel tuo cielo, nutriti di questo amore, che ti regalo, che posso solo lanciarti addosso da lontano, per tornare a vivere e volare ancora;  potesse il mio bene raggiungerti in questo  tempo che è  più surreale di un sogno, in questa realtà fatta solo di niente e pensieri, se solo potesse bastarti  il mio bene, la mia voglia, il mio donarti ogni cosa incondizionatamente..

e se solo io capissi perché è stato così facile ..

mi sono opposta ma tu eri già dentro di me che chiedevi asilo e poi scappavi e io che non credevo alle tue parole, come sempre incapace di pensare di meritarmi quei tuoi occhi…

amore mio, questo desiderio che spoglia il corpo e lo riveste solo di brividi, che di notte mi regala le immagini dei sogni di un noi che poco esiste.. e che mi fa pensare alle tue mani, alla tua espressione, alla tua voce, alla tua bocca, su me , tu dentro me, tu sopra di me, tu parte… di me…  non mi sono concessi desideri da esprimere, non ci sono geni delle lampade e nemmeno oracoli… ma io imploro il cielo in ginocchio di poter dare  a te questa parte di me, perché sia cura al tuo dolore e liberi me da questo grande peso, non so sopportare l’amore, è solo un peso nelle mie mani, fa colare sangue e… questa vita breve e precaria, ci sbatte in faccia per il gusto di metterci alla prova e  ci trova impreparati a tutto… lo so..e per questo scrivo qui i miei pensieri, li conservo per domani,perchè possa essere praparata, ma non lo sarò mai davanti a te…

e per questo mi manchi,  manchi tu nell’intimità della mia pelle, nelle pieghe della mia anima, nell’aprirsi dei miei sorrisi, nel fragore delle mie risate, mi manca il non poterti dire che sono condannata dal tribunale del cuore a vivere l’assenza della capacità di sorreggere l’amore, e che il giudice severo mi ha dato una pena di una vita, produrre  quest’amore solo per chi non può goderne.. espierò la mia pena come faccio da giorni e mesi,  da sempre, ogni volta che credo di liberarmene ecco che ricompare , quando penso che sia finito ricomincia a nascere…  e tu mi manchi, perché non posso darlo a nessun altro, tu solo sei  colui che lo fa vibrare…tu sei la mia condanna.. la più bella e sublime, che strappa sorrisi e lacrime, che imbarazza, che  fa perdere lo sguardo nel niente e iniziare a guardare altrove.. oltre … tu solo sei il padrone di questo amore, dei  mie gesti e di ogni parola e virgola e sospensione, sei la pausa tra i puntini, la virgola  e il punto esclamativo, sei l’emozione  che fa scaturire il mio amore e sei  il solo modo per espiare……!!