in questo mio perdermi ho deciso di attuare la mezz’ora di lettura in pausa pranzo, sedermi fuori perdermi tra le parole di un romanzo , in mezzo a sentimenti di disperazione e d’amore, fuori da ogni tempo e da ogni luogo, e farmi baciare dal sole timido di primavera per saziare la voglia di altri baci mancanti, estirpati dalla mente con forza, dei quali sento ogni giorno più insistente la mancanza; può essere l’ossessione di un pensiero, di qualcosa che non si è concluso, o meglio di qualcosa che si è concluso contro ogni desiderio.. se chiudo gli occhi ogni volta appari te, te sulla mia pelle, te nella tua dolce imponenza, il tuo odore che solo al pensiero mi fa ancora trasalire, quel corpo intriso di muscoli e forza, domato dall’animo dolce e sensibile quell’avvicinarsi delle tue labbra della tua bocca e dei tuoi sorrisi, lo specchio che ci rimanda l’immagine di noi, di un qualcosa che sta bene insieme, che gode della bellezza e della sensualità che rimbalza da quella cornice e ci restituisce la forza animale che si addice a due corpi che si danno pieni di entusiasmo; ti sento mentre scendi sul mio ventre, ti fai spazio tra le mie cosce, ricopri le mie labbra di baci gustosi, con pazienza e dolcezza con dedizione e voracità, senza alcuna violenza, ti occupi di me e i tuoi gesti colano di delicatezza, non mi divori, mi culli, sembri un pianista bello e maledetto che dall’impeto scaturito dal trasporto della musica, poi arriva sui tasti con la punta delle dita intrise di sensuale cura, ovattate dal desiderio di regalare piacere e “bene”, e tu mi regali le stelle e i brividi, mi sollevi ogni volta in aria, una magia che si ripete all’infinito non sei mai sazio. Mi lascio andare come non sempre faccio è un gioco alla pari non ci saranno vincitori ne vinti si passa la palla e si continua e adoro vedere il tuo sguardo che si fa serio che chiede di liberare il piacere di affondarci dentro di sentirlo tutto… che meraviglia che sei mentre mi chino su te, socchiudi gli occhi e continui a cercare la mia pelle, mentre respiri forte mentre quasi gemi, strozzando in gola quell’onda di piacere che sale , quasi timoroso di lasciarla andare nel vuoto , quasi come se la volessi trattenere ancora un po’ per goderne infinitamente, quella tua dolcezza che mi rimane sulle labbra la cerco smaniosa percorrendo con la lingua ogni particolare, lasciando che di tanto intanto il tuo corpo sussulti, lasciando che tu arrivi al culmine del desiderio, e così poi come un uragano ti rialzi e ribalti tutto immobilizzandomi, lì, ora, con tutta la tua determinazione regalami il ruggito del leone che gusta la sua preda , fino infondo mentre non riesco a smettere di guardarti negli occhi di cercare la tua bocca di graffiare la tua schiena e sorridendo per la meraviglia che sei chiederti di non smettere, e così che passano le ore e così che ci continuiamo a lisciare ..è così.. che ti lascio andare… e resto a farmi baciare del sole a crogiolarmi in questo dolce ricordo, in queste parole, perché una volta scritto non sia più dentro me, ma lì fuori che mi guarda , che prende le distanze.. anche se poi ogni tanto affiora e fa anche bene…. ci sono persone che si possono sovrascrive altre no, non è proprio possibile, si spostano, si rimpiccioliscono, ma restano lì al loro posto, per molto molto tempo, poiché né è valsa la pena..
è un sogno ad occhi aperti?
ciao S., buona serata
Un ricordo vivo !!
Ciao Antonio!
🙂