Ed un giorno mi sono guardata dentro alle mani, piccole e bianche, dalle unghie laccate di colori strani, screpolate dal vento d’inverno, ma vuote; ho perduto le carezze e non le trovo in mezzo alla neve, le cerco, per amore del cielo le devo trovare! Per sfiorare quella sua pelle che aspetta, che è perduta in un angolo di mondo, nascosta dietro a quel tronco grande più del cuore, smarrita nelle acque del mare. E tra le mie mani non restano nemmeno le matite per colorare, fanno male, non si può immaginare, la pagina è vuota e non trovo la forza di scegliere colori e segni, le mie mani non ce la faranno a disegnare il sogno che merita, che gli spetta, e vorrei intuire e avere quella forza di disegnare un domani per lui, o anche solo un oggi migliore e pieno colore; ma le mie mani vuote e impotenti lasciano solo parole, battono a tempo sui tasti facendo solo un lieve rumore, assomiglia alla musica che ascolto, assomiglia, ma non lo è; così le mie mani non hanno arte, nessuna, sono solo un prolungamento dell’anima, in certi momenti sconvenienti, cercano calore e cercano laddove possono arrivare, ho provato a frugare sul suo petto e sulla sua schiena, ma non sono arrivata così lontano, non ho raccolto niente, e restano vuote, non sanno più nemmeno offrire pensieri e sogni, sono aride di giorni e di gioia .
Le guardo queste mani, che cucinano dolci amori e confezionano regali inusuali, cercano gesti che hanno dimenticato forse nella fretta di andare, di fare bagagli; gesti che hanno lasciato sbiadire nel bucato di mille cose annerite, gesti sepolti, perché quello che mi si addice non è l’atteggiamento dell’amata, ma quello del carnefice; mani, le mie, che hanno sostituito le carezze con i pugni per poter stringere la rabbia e la delusione, mani che hanno paura di aprirsi e farsi vedere.. mani vuote che non sanno accogliere e ricevere.. cercano le mie mani carezze , ma sanno cedere solo alla passione, cercano le mie mani la via verso il cuore ma trovano più semplice fermarsi al piacere;
Le chiudo queste mani , ma non sanno più pregare sono vuote , ho lasciato la corona del rosario in un cassetto, e le mie mani lì dentro non le metto; Scavare dentro questa neve che fredda le anestetizza e le fa gelare è un modo di salvarle e farle riempire almeno di ghiaccio , finchè non verrà il tempo del sole che le farà piangere e colare di lacrime e dolore perché poi siano in grado di riempirsi d’amore.
Penso che bisogna avere di che cibarsi,
di che accarezzare,
pensare,
sognare.
Penso che bisogna avere ll cuore colmo d’amore per dare e soprattutto ricevere.
E se dall’altra parte non c’è un minimo di sforzo,
é meglio rimanere con le mani in tasca e farsi una passeggiata all’ombra della luna.
🙂
…. creature folle e fantastica tu !
non sei wonder woman.. no non lo sei …ma di sicuro sei vera !!