beh che sia un gioco al massacro il mio non vi è dubbio, la corsa sempre assurda verso l’impossibile, l’inarrivabile, l’inaccessibile, così è… magari dentro c’è il gusto della vita, ma è un po’ una fatica, assurda e molto difficile da spiegare, da spiegarsi e da capire, probabilmente unica soluzione a preservare il mio status, probabilmente l’unico modo per tenere acceso un motore che deve bruciare e non fermarsi mai, tutto ciò non si porebbe spiegare altrimenti, il mio assurdo fiorire dietro a chi è sopra le righe , chi è un attimo , giusto solo un tantino, strano… particolare… eh non si spiega.. se non con questa teoria elaborata… si io la ricerca dello speciale, della sensazione a pelle, del non ragionato, della follia…del momento , dell’ora del giorno o del mese di piacere e benessere… un motore diesel che prima vive, e non si fa domande e che poi si immerge in un mare incantato facendosi incatenare dalle correnti , ammaliare dal canto delle sirene, per poi restare lì a consumare primavere, finchè non diventano aride estati e solo allora con un po’ di rammarico , abbandonare il tutto alla ricerca di altre primavere da scoprire….. si, decisamente un modo strano… di scappare proteggermi e salvarmi dal lasciarmi andare completamente, e anche se ne muoio dalla voglia, infondo, trovo sempre e solo il modo di tirarmene fuori… ci riesco con un abilità impressionante, ed infondo chi dice che io sia troppo, esageratamente, troppo… molto più uomo che donna nei modi, inarrivabile, inafferrabile… forse è troppo a portata di mano perchè io voglia farmi afferrare e quindi… gioca solo chi… non si potrà mai toccare…. IO e gli UNTOUCHABLE…. e a volte mi soffermo sorridendo preoccupata… e mi chiedo poi cosa succede se capita che l’inaccessibile si para davanti a braccia aperte.. boh… non posso prepararmi all’evenienza ma sicuramente potrei trovare il modo di fuggire ancora di riprendere la corsa.. di fuggire invece che rincorrere.. e di… cercare la famosa scarpa giusta, in certi momenti vorrei trovarla.. e vedere cosa accade, ma poi so che sono io la sola artefice di questo, la colpevole, la regista di mille e una non storia, incomprensibile per il mondo intero, per chi non guarda oltre, per chi non ha un cervello che come il mio pensa 200 ore al giorno e le studia tutte… e vabbè condanna o talento, il mio essere per non essere, il mio andare per tornare sempre, il mio sentirsi in mezzo al mare … alla ricerca dell’orizzonte e ogni volta cambiare rotta.. ….