Oggi una giornata così… così… una di quelle giornate dove le lancette dell’orologio sembrano ferme, ferme immobili, piantate, inchiodate… una giornata piena di mille cose, una giornata di studio, e come è difficile farlo adesso, nemmeno mi ricordavo come si faceva, si ci riesco, ma che fatica, oddio,la concentrazione dove si trova …l’abitudine di non fermarsi… e invece, costringo la mente per ore su quel libro e come pausa riempio gli spazi con le mie scatole da aprire, le cose da trovare, da collocare nello spazio e nella vita, tutta nuova da organizzare e capire… e… poi mille piccoli gesti per imparare una quotidianità che non c’è e che ora dopo ora si costruisce si inventa e si colora di sfumature… e poi ancora..guardo il sole e tutto intorno è così bello ma mi sento così piccola e così incapace di fare, mentre sto facendo… e mi ritrovo qui nella mia solitudine che oggi è solida da essere tagliata con un coltello, è lì davanti a me e le vorrei sparare con un fucile, per vedere se esplode e lascia i segni sul muro di tutte quelle cose che ci stanno in mezzo… quelle maledette parole non dette, quelle situazioni mancate, quelle persone sfiorate, i no e i si… a volte i ni…le telefonate non fatte per pigrizia o per paura o solo perché..boh, i messaggi scritti senza pensare, le risposte che so e quelle che immagino, gli amici, e le scelte, la vita, mio figlio…le mie ispirazioni, i miei sogni e le passioni, sopite, sepolte o accantonate, e poi ripulite e rimesse in gioco dinuovo, quello che vorrei fare e non faccio, il bisogno di uscire e mescolarmi alla gente, il bisogno di ridere e non pensare, e poi la voglia di chiudere il mondo fuori, spengere il cellulare e darsi per impegnata e poi passare le ore a far passare il tempo fissando un punto non fermo un punto che gira nella mia testa ma che non trova pace… manca qualcosa a questa splendida perfezione fatta di bianco, rosa, viola, lavanda, verde e azzurro..manca qualcosa… si chiama me..e la pienezza di me… mi giro ma ancora non mi trovo..io che vado dritta per le mie convinzioni come un tir, piano procedo schiacciando gli ostacoli, io che ho voglia di vivere e gridarlo al mondo, io che mi sento un liquido costretto in un recipiente, che cerca solo un buco per uscire scivolare via… e poi ecco invece io oggi così confusa nel confondermi, mi spiaccico a terra e mi faccio uno con il niente, sparisco e mi siedo sulle lancette dell’orologio ad aspettare che girino … a far passare le ore…
capitano anche a me delle giornate così … raramente, per fortuna, perché sono una persona molto attiva … la ricetta è aspettare che passino …
un soffice bacio …
essere con se stessi e sentirsi soli, allora un libro di meditazioni o di poesia, ci aiutano ritrovarci.